Con la scuola diocesana la teologia si fa pratica

Per una gioia vera” è il titolo che accompagna il nuovo anno della scuola diocesana di formazione teologica. «Vogliamo rifarci al contenuto della Evangelii Gaudium – spiega don Andrea Albertin, il direttore – la gioia del vangelo allarga gli orizzonti della vita. Approfondire il vangelo permette di espandere questo patrimonio che Dio ha donato a tutti noi».

Con la scuola diocesana la teologia si fa pratica

Giovani di vent’anni e... meno giovani sui settanta; laureati, ma anche no. Persone impegnatissime nella vita delle parrocchie o semplici “curiosi” decisi a mettersi alla prova. Un mix di storie, realtà ed esperienze diverse si forma ogni anno tra i banchi della scuola diocesana di formazione teologica.
«Un uditorio molto variegato, esattamente come la nostra chiesa – osserva don Andrea Albertin, dallo scorso anno direttore della scuola – Molti iniziano questo percorso per semplice formazione personale, ma altri lo fanno per qualificare ancor di più il loro servizio di catechisti, educatori, accompagnatori di adulti nelle comunità cristiane e nelle associazioni». Nel volantino di quest’anno, il termine “scuola” compare solo nelle pagine interne. «Vogliamo far conoscere quest’esperienza anche da un’altra prospettiva».

“Per una gioia vera” è il titolo del percorso del prossimo anno, che prenderà il via a settembre: «Vogliamo rifarci al contenuto dell’Evangelii Gaudium di papa Francesco: la gioia del vangelo allarga gli orizzonti della vita. Approfondire il vangelo permette di espandere questo patrimonio che Dio ha donato a tutti». Don Albertin “rivendica” anche un cambio di mentalità, affrontato dalla scuola nell’ultimo periodo. «L’esperienza non è più una versione in miniatura dei corsi di laurea della Facoltà teologica del Triveneto – precisa – ma un percorso di approfondimento basato su temi specifici».
Otto i corsi in programma ogni anno, il martedì e il mercoledì sera nei locali della Facoltà teologica di via del Seminario. «Chi vuole può seguirli tutti, ma c’è anche chi, come diversi studenti della scuola di alcuni anni fa, decidono di seguire solo uno o due corsi».
Quattro le aree di interesse fondamentale, quattro grandi temi con i quali scandagliare l’umano, il divino e l’esperienza della comunità cristiana: «La prima è la Scrittura, la bibbia, la parola di Dio. La seconda, invece, è lo studio della teologia, dai principi fondamentali al pensiero dei grandi teologi della storia cristiana. C’è poi un approfondimento di natura filosofica e uno di natura morale». Al di là di tante parole, un’esperienza da vivere in un clima disteso. «La nostra scuola non richiede titoli di studio né li rilascia: il venirsi a creare di un ambiente familiare fa sì che attorno ai corsi si formino reti di relazioni destinate a durare».

Ma c’è bisogno della teologia?
«Diventando adulti, anche nella fede – racconta don Andrea Albertin – è fondamentale riflettere, approfondire e maturare all’interno di un gruppo, come ad esempio nella propria comunità parrocchiale. La diocesi mette a disposizione questo strumento per chi vuole arricchire ancor di più il suo bagaglio, ma non per dare una conoscenza teologica “teoretica”, che rimane nel campo dell’astratto. Serve piuttosto una teologia che cerchi di accompagnare il credente a comprendere, ad appropriarsi delle radici della sua fede e dunque osservarne anche le ricadute pratiche nella vita della chiesa».

Materie alte, ragionamenti concreti. Una logica “ispirata”
«È Dio stesso che ha voluto incarnare questi principi venendoci incontro. Noi vogliamo soltanto dare questa impostazione alla scuola: conoscere ciò che si vive per viverlo ancor meglio». «Le persone che escono da qui e continuano ad impegnarsi nelle comunità di origine – precisa don Albertin – non sono migliori delle altre. Hanno certamente un bagaglio in più, hanno sicuramente riflettuto adeguatamente sulla loro fede. In loro, poi, si affina ancor di più la sensibilità verso le molte proposte diocesane, come la formazione all’impegno sociale e politico o la settimana biblica».

La campanella suonerà giovedì 25 settembre alle 20.30. Sarà possibile iscriversi presso la segreteria, in Facoltà teologica, già il 23, 24 e 25 settembre dalle 17 alle 20, o durante l’orario dei corsi.
Per informazioni si può visitare la pagina Facebook “Apprendisti teologi”, visitare il sito www.formazioneteologicapd.diocesipadova.it scrivere una mail a formazioneteologicapd@fttr.it o chiamare il numero 333-3946657.

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