Francesco è partito per la Corea del Sud

Un fitto programma per il pontefice che sbarcherà nel paese del Sud-est asiatico alle 10.30 ora locale (le 3.30 italiane). Un viaggio per incontrare tutti i giovani del'Asia, beatificare 124 martiri per le fede e soprattutto per gettare le basi di una nuova stagione nei rapporti tra la santa sede e l'Asia, una relazione che il papa intende sviluppare anche con il viaggio di gennaio in Sri Lanka e nelle Filippine.

Francesco è partito per la Corea del Sud

L'attesa è finita. Oggi inizia ufficialmente il viaggio apostolico di papa Francesco in Corea del Sud, in occasione della sesta giornata della gioventù asiatica, da dove farà ritorno lunedì prossimo, 18 agosto.

Il programma che il santo padre con la segreteria di stato ha messo a punto è particolarmente fitto, a partire dalle 16 di oggi, orario in cui è prevista la partenza dall'aeroporto romano di Fiumicino, dove a salutare il pontefice sarà presente anche il premier Renzi. L'arrivo a Seoul è fissato per le 10.30 di giovedì 14 agosto ora locale (le 3.30 italiane). Dopo la celebrazione della messa in privato nella nunziatura apostolica, nel pomeriggio il papa renderà una visita di cortesia al presidente della repubblica, la signora Park Geun-Hye, nella Blue House, quindi incontrerà le autorità del paese e i rappresenanti del corpo diplomatico. La prima giornata si concluderà con l'incontro con i vescovi della Corea nella sede della conferenza episcopale coreana.

Venerdì 15 agosto, solennità dell'Assunzione, papa Francesco si trasferirà in elicottero a Daejeon dove presiederà una messa nello stadio che ospitò i mondiali di calcio che si sono tenuti nell'estremo oriente nel 2002, e quindi, come nella tradizione delle giornate mondiali della gioventù, si intratterrà con alcuni giovani all'interno del seminario maggiore per un pranzo all'insegna della convivialità. Nel pomeriggio, papa Francesco si recherà, sempre in elicottero, al santuario di Solmoe per l'incontro con i giovani dell'Asia.

Sabato 16, papa Francesco visiterà il santuario dei martiri di Seo So mun e in mattinata presiederà la messa nella quale beatificherà Paul Yun Ji-Chung e 123 compagni martiri, alla porta di Gwanghwamun, a Seoul. Al termine della cerimonia, il santo padre si recherà in elicottero a Kkottongnae per visitare il centro di recupero per disabili nella House of Hope e per incontrare successivamente le comunità religiose di Corea al training center School of love. Nel tardo pomeriggio, il santo padre incontrerà i leader dell'apostolato laico al centro di spiritualità.

Domenica 17, alle 11, il pontefice argentino sarà nel santuario di Haemi dove incontrerà i vescovi dell'Asia e nel pomeriggio, alle 16.30 chiuderà simbolicamente la sesta giornata della gioventù asiatica presiedendo la messa nel castello di Haemi.

Nell'ultima giornata del suo soggiorno in Corea, lunedì 18 agosto, il papa incontrerà i leader religiosi nel palazzo della vecchia curia dell'arcidiocesi di Seoul e alle 9.45 celebrerà l'eucaristia per la pace e la riconciliazione nella cattedrale di Myeong-dong a Seoul. Infine, alle 13, dopo la cerimonia di congedo dalla Repubblica di Corea, nella base aerea di Seoul, l'aereo papale ripartirà per Roma Ciampino dove l'arrivo è previsto alle 17:45 ora italiana.

Vivace e in crescita. Sono queste le caratteristiche della chiesa che il papa incontrerà in Corea. Pur raccogliendo solo il 10 per cento della popolazione del paese dell'Estremo Oriente, si tratta infatti di un'esperienza ancora in via di sviluppo, che oggi ha un messaggio importante da rivolgere a una società che risente in modo a volte drammatico della forte competitività a cui giovani, ma non solo, sono sottoposti per raggiungere una posizione  che consenta loro di vivere in maniera dignitosa. E chi non ce la fa rimane inevitabilmente indietro. Il "Nobel" coreano al viterbese padre Bordo, testimonia il riconoscimento per una chiesa, quella cattolica, che si adopera proprio per fare in modo che anche gli ultimi rimangano parte integrante del corpo sociale.

Una chiesa tra l'altro originalissima fin dalle sue origini, come racconta nel suo libro Cristiani in Corea, Cristian Martini Grimaldi. Fu infatti un gruppo di intellettuali laici venuti in contatto con il vangelo a voler approfondire il messaggio di Cristo e fondare così la chiesa cattolica di Corea nel Settecento. Quando arrivarono, intorno al 1830, i primi missionari francesi, trovarono ad attenderli una stupefacente comunità attiva e vitale.

Papa Francesco, che stamani come da tradizione si è recato a Santa Maria maggiore per invocare la protezione della Vergine, inizia oggi dunque un viaggio che rappresenta per lui e per la chiesa l'apertura di una nuova fase in cui l'attenzione sull'Asia viene messa al centro dell'agenda delle priorità. Non a caso il pontefice ha già messo in calendario un secondo viaggio dal 12 al 15 gennaio nel continente asiatico, e più precisamente in Sri Lanka e nelle Filippine

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