Gino Castiglioni, la generosità fatta persona

Nessuna diversità fisica può essere un limite per i propri sogni. Gino Castiglioni lo ha testimoniato con la sua vita e ora passa il testimone a tutti coloro che lo hanno conosciuto. Nella messa di saluto, tutte le offerte sono state devolute al progetto "Adigrat" del Movimento apostolico ciechi (di cui Gino era stato dirigente) a sostegno delle famiglie di persone non vedenti etiopi.

Gino Castiglioni, la generosità fatta persona

Il dolore per la perdita di un proprio caro non ha misura ma grazie al coraggio e alla fede può trasformarsi in energia positiva che genera speranza. Ne sono prova i genitori e i fratelli di Gino Castiglioni che hanno tradotto la ferita per la sua mancanza (avvenuta lo scorso 3 maggio) in un gesto d’amore e di aiuto per le famiglie etiopi di persone non vedenti, aderendo al progetto Adigrat del Movimento apostolico ciechi.

«Gino per due mandati è stato presidente del Movimento apostolico ciechi di Padova – spiega la mamma – un'associazione di fedeli laici, ciechi e vedenti, impegnata non solo nel servizio alle comunità ecclesiali e civili ma anche in progetti nel sud del mondo per aiutare i bambini non vedenti e le loro famiglie. Per questo abbiamo ritenuto giusto, in accordo con il parroco della Natività di Porta Trento, dove si è celebrata la messa di saluto, donare le offerte raccolte quel giorno a questo progetto».

La missione etiope fa capo al centro Santa Maria del Soccorso diretto dalle suore maestre pie Filippini e gestito dalla diocesi di Adigrat. Ogni anno accoglie temporaneamente 32 famiglie di bambini non vedenti con l’obiettivo di toglierle dalla strada e dall’accattonaggio e avviarle a piccole attività economiche per ridare senso alla loro vita. Quella stessa vita che Gino amava in pienezza come solo chi ha imparato a tenersela stretta sa fare.

Lui era consapevole delle sue difficoltà visive, cardiache e fisiche e sapeva che l’essere stato accolto e amato dalla sua famiglia lo aveva trasformato in un ragazzo autonomo con un lavoro e una casa indipendente.

La sua vita ha dimostrato da un lato che le previsioni fatte dai medici quando aveva pochi anni di vita erano troppo negative perché basate solo su dati statistici e non tenevano conto della potenza guaritrice dell’amore familiare, dall’altro che nessuna diversità fisica può essere un limite per i propri sogni.
«Un catalizzatore di amicizia – l’ha definito don Mauro Da Rin Fioretto che ha celebrato la messa di saluto del 6 marzo – che accende in tutti noi la speranza che il bene esiste, che la vita in pienezza è possibile e che l’amore dato e ricevuto ci realizza».

Chi lo ha conosciuto lo descrive come una persona «capace di accelerare le dinamiche di amicizia» e ne sono prova i numerosi messaggi arrivati all’indirizzo scriviagino@gmail.com attivato dalla famiglia per dare voce a tutti i suoi amici.

Il prossimo 30 luglio ci sarà una passeggiata per ricordare Gino Castiglioni al Cristo Pensante di Passo Rolle, un luogo da lui molto amato.

Per informazioni sul progetto "Adigrat": www.movimentoapostolicociechi.it

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