Giugno antoniano, un contenitore culturale e spirituale non solo per Padova

Appuntamenti culturali e spirituali ed eventi di musica e spettacolo: il Giugno antoniano si riconferma un contenitore che avvicina alla festa del 13 giugno e accompagna fino a fine mese non solo la città, ma anche le centinaia di migliaia di pellegrini che giungono a Padova in segno di devozione a sant'Antonio (foto Giorgio Boato).  

Giugno antoniano, un contenitore culturale e spirituale non solo per Padova

Il Giugno antoniano, che accompagna Padova e i pellegrini che durante la tredicina varcano la Basilica in occasione della festa del patrono Antonio, offre – fino a fine mese e per la nona volta – un apprezzato contenitore di eventi che colgono l’essenza del volto del Santo che da secoli continua a permeare la sua città.

La fraternità e la condivisione del cibo con il povero (in sintonia con il tema dell’Expo 2015) da un lato, la bellezza dell’arte e del patrimonio artistico dall’altro sono i fili conduttori degli appuntamenti scelti dalla pontificia basilica del Santo, la provincia di Sant’Antonio di Padova, la pastorale cittadina della diocesi di Padova, la Veneranda arca del Santo, il Messaggero di sant’Antonio, l’arciconfraternita del Santo, il centro studi antoniani e il comune di Padova. «È evidente che il Giugno antoniano – spiega Gianni Berno, presidente della Veneranda arca di sant’Antonio – è entrato a pieno titolo tra le manifestazioni che qualificano la proposta turistica, culturale e religiosa della nostra città ed è nostro preciso impegno ogni anno metterci in rete con altri eventi. Non a caso quest’anno il Giugno antoniano è pienamente raccordato con altri due temi forti: alcuni contenuti collegati a Expo 2015 e le mostre donatelliane di Padova a cui la basilica ha contribuito in modo significativo con il prestito di numerose opere alle altre mostre della diocesi di Padova e del comune e l’allestimento della mostra permanente ai musei antoniani “Donatello al Santo”. Quest’ultima prevede due ambienti appositamente allestiti con un ricco corredo di fotografie, calchi in gesso e pannelli informativi che daranno ai visitatori la possibilità di apprezzare da vicino, e comprendere meglio, il genio dello scultore fiorentino».

Durante la tredicina dello scorso anno sono giunti oltre 200 mila pellegrini al Santo: «Quest’anno i numeri, fin dai primi giorni, stanno confermando che la cifra sarà di sicuro oltrepassata – racconta padre Enzo Poiana, rettore della basilica del Santo – a conferma di quanto Antonio sia radicato sempre di più dentro alla fede di molti fedeli in tutto il mondo. Il vescovo Antonio lo ha detto più volte: i santi che sono a Padova, come Antonio e padre Leopoldo, vengono da fuori. E qui è inscritta l’accoglienza della città che ritroviamo anche nella lunga tradizione dell’università e dei suoi rapporti con gli atenei internazionali. Non possiamo negare questa vocazione: se la tradiamo rischiamo di chiuderci in noi stessi e morire. Antonio ce lo ricorda continuamente anche adesso portando a Padova il mondo intero».

E le parole di padre Poiana trovano un’ulteriore conferma nel messaggio alla città scritto a quattro mani con mons. Daniele Prosdocimo, vicario per la pastorale cittadina, e diffuso in occasione della festa del 13 giugno: «Oggi Antonio sarebbe il primo a rimboccarsi le maniche del saio per trovare vitto e alloggio a chi ha bisogno – si legge – certo, ma la sua non sarebbe un’affermazione politica, una presa di posizione umanitaria o un esperimento di multiculturalità. Continuerebbe a essere onestamente l’azione di chi vuol diffondere i valori del vangelo e la conoscenza di Gesù che motiva la vita del credente e unisce le persone di buona volontà. Di chi sa bene che per farsi ascoltare efficacemente da un’anima quando si parla d’amore e pace, bisogna prima far tacere il rumore del suo stomaco». Per conoscere l'intero programma del Giugno antoniano: www.arcadelsanto.org

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