Gli accompagnatori dei genitori a convegno questa domenica

Domenica 2 aprile, dalle 15.30 alle 18.30, presso il teatro dell’Opera della Provvidenza Sant’Antonio a Sarmeola di Rubano (PD), si riuniscono per il loro incontro annuale tutti gli accompagnatori dei genitori nei percorsi di Iniziazione Cristiana. Un incontro con il direttore dell'ufficio catechistico nazionale, don Paolo Sartor, per confrontarsi con l'Evangelii Gaudium, le linee programmatiche di Francesco, perché ispiri i processi di comunità capaci di generare alla fede.

Gli accompagnatori dei genitori a convegno questa domenica

Accompagnatori dei genitori rinnovati dalla “gioia del Vangelo”.
Domenica 2 aprile, dalle 15.30 alle 18.30, presso il teatro dell’Opera della Provvidenza Sant’Antonio a Sarmeola di Rubano (PD), si riuniscono per il loro incontro annuale tutti gli accompagnatori dei genitori nei percorsi di Iniziazione Cristiana: con loro anche il vescovo Claudio. Gli accompagnatori, circa 2800 in tutta la diocesi di Padova, sono singoli o coppie di sposi che si sono messi a disposizione appunto per “accompagnare”, nel vero senso della parola, i genitori dei ragazzi: anche loro, come i loro figli, in un cammino di riscoperta, a volte proprio di scoperta, della fede in Cristo.

«Molti di questi accompagnatori – spiega il direttore dell’ufficio diocesano per l’annuncio e la catechesi don Giorgio Bezze – provengono da percorsi strutturati, ma tanti altri no. Ci siamo accorti che questo può essere un vantaggio, e così riescono ad avvicinarsi ai genitori più lontani dall’esperienza religiosa con un linguaggio più diretto».

Il nuovo percorso di Iniziazione Cristiana arriva quest’anno alla maturità: in un centinaio di parrocchie della diocesi tra poche settimane per la prima volta saranno celebrati i sacramenti con il “nuovo metodo”. Nel 2018 si aggiungeranno altre 190 comunità, per arrivare, nel 2019, alla totalità della diocesi del Santo.

Sarebbe però riduttivo considerare l’Iniziazione Cristiana solo “una riforma” del conferimento di Cresima e Prima Comunione.
Si tratta di un approccio a 360 gradi, teso a sviluppare nelle parrocchie relazioni e processi perché non siano più i singoli catechisti, ma tutta la comunità a “generare alla fede”. E non solo i bambini. «Se c’è un risultato che è emerso con maggior forza in questi anni – osserva don Giorgio – è proprio il coinvolgimento dei genitori nel percorso dei figli. Non riguarda tutti, perché non è un percorso obbligatorio, ma tantissimi hanno colto una proposta gratuita, fatta per loro, per aiutare a risvegliare la loro fede, non tanto e non solo in funzione dei figli, ma per loro in quanto adulti. Questo ha rimotivato la fede e l’appartenenza alla parrocchia in molti. C’è più movimento dentro le comunità».

Gli incontri con i genitori si basano su una sussidiazione diocesana non rigida:
«Sono proposte: un accompagnatore che si è formato con un corso diocesano sa costruire gli incontri in base alle esigenze degli adulti che hanno di fronte. I temi, comunque, vanno in due direzioni: alla scoperta del rapporto personale con Dio nella fede e per prendere coscienza della propria genitorialità e del ruolo educativo verso i figli».

Quali sono i requisiti per fare l’accompagnatore dei genitori?

«Non c’è un identikit ben preciso – confessa don Giorgio – ma i tratti che lo caratterizzano è la capacità di accogliere e di creare relazioni positive. Sa valorizzare i genitori senza giudicare le situazioni di vita, anche “non regolari”, in cui si possono trovare. Aiuta gli adulti, mettendosi al loro fianco, a cercare le risposte senza dar loro le proprie, partendo dalla Parola di Dio».

L’incontro del 2 aprile avrà come protagonista don Paolo Sartor, direttore dell’ufficio catechistico nazionale e partirà da una domanda
«Abbiamo chiesto a don Paolo di aiutarci a capire se quello che stiamo vivendo a Padova è in sintonia con i contenuti dell’Evangelii Gaudium di Papa Francesco, il documento dal quale si sviluppano gli orientamenti pastorali di quest’anno».
L’Evangelii Gaudium, esortazione post-sinodale uscita nell’autunno 2013, contiene infatti le linee programmatiche della chiesa di Francesco: una chiesa “in uscita”, consapevole di essere chiamata alla sfida del primo annuncio anche tra quegli adulti che, pur avendo fatto i sacramenti, forse non hanno mai accolto il Vangelo nella sua interezza.

«Ci aspetta una pastorale di relazione, missionaria e di primo annuncio. Il Papa ci dice di dare priorità al tempo piuttosto che allo spazio, innescando dei processi che non si improvvisano. Per questo, la nostra Iniziazione Cristiana vuole distruggere una vecchia “pastorale conservativa” e fare di tutto per creare comunità unite capaci di generare alla fede».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)