I vescovi di Padova e Treviso tra gli operai dell'Anselmi di Camposampiero

«Quello che voi patite non ci lascia indifferenti». «Con voi ci siamo anche noi e vogliamo incoraggiarvi». Il vescovo di Treviso Gianfranco Agostino Gardin e il vescovo di Padova Claudio Cipolla hanno incontrato i lavoratori della fonderia Anselmi di Camposampiero che da dicembre non ricevono stipendio né cassa integrazione.

I vescovi di Padova e Treviso tra gli operai dell'Anselmi di Camposampiero

Sono passati meno di tre mesi dalla dichiarazione di fallimento della Fonderia Anselmi di Camposampiero. E subito dopo Pasqua, il 18 aprile, si saprà qualcosa di certo sul futuro dei 120 lavoratori e delle loro famiglie: quel giorno è infatti il termine ultimo di presentazione delle offerte nell’asta per l’acquisizione dell’azienda. «La vicenda non è ancora finita» ha detto in questi giorni il prefetto di Padova Renato Franceschelli, fautore di un patto tra proprietà e parti sociali e capace dopo una trattativa di 5 ore martedì mattina di far sbloccare il pagamento di mille euro di acconto della cassa integrazione, per compensare almeno in piccola parte gli stipendi non pagati da dicembre. Dopo il corteo di inizio febbraio a Padova era arrivata la protesta plateale del 18 marzo dei sindaci di Camposampiero Katia Maccarrone e di Loreggia Fabio Bui, saliti sul tetto della palazzina degli uffici direzionali insieme agli operai che da settimane occupano l’azienda.

Anche in questi giorni pasquali rimane insomma alto il grido e la richiesta di aiuto per salvare l’azienda guidata negli ultimi anni dal vicentino Rino Dalle Rive - che avrebbe di sicuro un futuro, dato che ci sono continue richieste di commesse anche dall’estero - e all’appello hanno risposto anche i vescovi di Padova e Treviso, mons. Claudio Cipolla e mons. Gianfranco Agostino Gardin, che su sollecitazione dei parroci del territorio, dove risiedono i 120 lavoratori con le loro famiglie, hanno fatto visita all’azienda nel corso della settimana santa.

«Oggi ho fatto due stazioni della via Crucis e per me questa è una preparazione alla Pasqua» ha esordito il vescovo di Treviso Gianfranco Agostino Gardin, che prima dell'Anselmi aveva incontrato i lavoratori della Ilnor di Scorzé, altra azienda in difficoltà. «Noi non possiamo fare molto, ma vogliamo avere questo senso di vicinanza e di partecipazione. Vogliamo esservi accanto. Tentiamo di essere cristiani dentro la nostra storia e la nostra storia sono anche queste situazioni. In gioco c’è la dignità della persona. E cosa deve starci più a cuore di questo?». In questo tempo di Pasqua ricorre la parola speranza, ha ricordato Gardin, augurando “comunque” buona Pasqua a questi lavoratori di cui ha ammirato la dignità, la compostezza, la serietà delle motivazioni: «Ma speranza è una parola impegnativa, difficile. Sentiteci accanto a voi. Quello che voi patite non ci lascia indifferenti».

«È la prima volta che con il vescovo Gardin ci si trova al di fuori di tavoli di lavoro o celebrazioni – ha sottolineato il vescovo di Padova, Claudio Cipolla – E questa prima volta in cui ci impegniamo insieme è bello che avvenga non in una chiesa ma qui, tra voi, alla Anselmi, perché dobbiamo saldare la vita con quello che noi crediamo, che diventa vero quando diventa vita. Qui ci siete voi con il vostro lavoro, le vostre famiglie, le vostre speranze. Vogliamo dirvi che ci sentiamo con voi; con voi ci siamo anche noi. Ci teniamo a quello che state cercando di realizzare e vogliamo essere solidali con le vostre speranze. Augurarvi buona Pasqua vuol dire anche vedere dentro queste situazioni i valori più profondi che ci caratterizzano come cristiani, come la solidarietà. E siamo qui per incoraggiarvi».

Ringraziamento forte e sincero è arrivato dai sindaci del territorio e dai rappresentanti dei lavoratori per questa presenza: «Questo per noi è un grande onore – ha sottolineato il primo cittadino di Camposampiero Katia Maccarrone – perché qui si incrociano tante vicende gravi e importanti che coinvolgono 120 dipendenti e il loro futuro. La vicenda dei lavoratori della fonderia dell'Alta Padovana è un punto di riferimento per tutto il territorio, dove ci sono situazioni di crisi aziendali e di mancanza di lavoro. La nostra sfida è di non lasciare solo chi difende il posto di lavoro e di credere nel nostro tessuto economico». «Siamo qui – ha aggiunto Fabio Bui – per non girare la testa rispetto al problema. E parlando dei lavoratori della Anselmi vogliamo parlare anche di tutte quelle aziende che hanno problemi. La dignità con cui si sono posti i lavoratori è stata un esempio per tutti».

«La vostra visita per noi significa molto, è un forte segnale. Carità, solidarietà e volontà possono fare tanto» è stato il ringraziamento dei lavoratori ai vescovi, che hanno poi visitato la fonderia, tra la commozione di chi raccontava come si svolgeva il lavoro prima che tutto si fermasse. Insieme hanno pregato e ricordato anche due operai che una decina d’anni fa sul lavoro hanno perso la vita.

I lavoratori della fonderia Anselmi, territorialmente in diocesi di Treviso, provengono in gran parte dal Camposampierese (suddiviso tra le diocesi di Padova e di Treviso) e da comuni delle province di Treviso e Venezia. In questi mesi non hanno voluto lasciare spazio alla disperazione, ma hanno alzato la testa in nome di quella dignità che contraddistingue il diritto al lavoro. Pur nella difficoltà hanno messo la fonderia al centro, vivendola come casa loro e hanno trovato la solidarietà del territorio, delle amministrazioni comunali, delle comunità cristiane.

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