La sagra a Deserto d'Este è un inno alla vita di comunità

La buona cucina e l’entusiasmo di stare insieme sono gli ingredienti principali della sagra di Deserto d’Este, in programma per gli ultimi due week-end del mese: dal 17 al 19 e dal 24 al 26 giugno.

La sagra a Deserto d'Este è un inno alla vita di comunità

La festa nasce dalla fusione di due iniziative che fino a tre anni fa venivano organizzate in periodi diversi: la sagra patronale dedicata alla Santa Croce di maggio, e la festa dea poenta e musso nel mese di settembre.
Ma, viste le poche forze a disposizione, i volontari hanno deciso di collaborare alla realizzazione di un unico grande evento per animare la comunità.
In effetti le attività proposte soddisfano i gusti di tutti: famiglie, bambini e anziani. I festeggiamenti iniziano venerdì 17 con una gara di briscola che impegnerà i giocatori a partire dalle 21.30; per chi invece non avesse molta confidenza con le carte è disponibile la pista da ballo.
La giornata di domenica 19 è interamente dedicata agli anziani, a cui sono rivolte due iniziative: il pranzo comunitario sotto lo stand e lo spettacolo teatrale "Dai veci ghemo tuto da imparare" alle ore 21. A calcare la scena per far sorridere il pubblico, ma allo stesso tempo stimolarne la riflessione, sarà l’attore Dario Carturan che accompagnerà il pubblico in un viaggio alla riscoperta dei valori e dello stile di vita dei nostri nonni.
I bambini saranno invece i protagonisti del primo torneo triangolare di calcio “Piccoli amici”, in programma per il pomeriggio di sabato 25.
Un appuntamento da non perdere è poi la presentazione del libro "Sette donne, sette storie", sette possibilità giovedì 23 alle ore 20.30 nel patronato di Deserto. L’opera, a cura di Roberta Rosin, riunisce le voci di sette psicoterapeute che raccontano il loro percorso a fianco di altrettante donne “ferite dalla vita”, ma capaci, grazie all’aiuto ricevuto, di riconquistare la propria esistenza.
«La presentazione del libro – spiega Federica Toffanin, responsabile del comitato sagra – sarà un’occasione per riflettere sull’emarginazione, sulla discriminazione e sulla violenza contro le donne: tre temi molto attuali, la cui gravità emerge dai continui fatti di cronaca».
La sagra si concluderà domenica 26 con il quinto raduno di moto e auto d’epoca. Proprietari e appassionati si daranno appuntamento in piazza a Deserto alle 9, per poi raggiungere il castello di Este, dove i piccoli gioielli delle due e quattro ruote resteranno esposti un paio d’ore prima di fare ritorno allo stand parrocchiale per il pranzo comunitario.

La sagra offre quindi un’ampia scelta di proposte d’incontro, in un’ottica non soltanto di condivisione del tempo libero e dei momenti conviviali, ma anche di solidarietà.
Il ricavato della festa sarà infatti devoluto alla parrocchia per contribuire alle spese di ristrutturazione del patronato.
Lo spirito del servizio accomuna i cinquanta volontari che, sotto la guida del gruppo di organizzatori, si spendono per la buona riuscita della festa, a cui contribuiscono anche i giovani.
«I ragazzi impegnati nella sagra – afferma Federica Toffanin – sono numerosi perché ai membri del gruppo giovanissimi si aggiungono quelli che durante il resto dell’anno, per motivi di studio o di lavoro, non riescono a partecipare alle varie iniziative. La loro presenza porta un tocco di simpatia e il loro contributo operativo e creativo è molto prezioso».

Il clima di condivisione e di incontro, nato attorno allo stand, coinvolge l’intera comunità, che ha a cuore la propria festa e risponde sempre con entusiasmo alle proposte lanciate.
«La sagra di giugno – afferma il parroco don Marco Pedron – è uno dei pochi momenti in cui tutta la comunità si incontra per fare festa insieme. Ma la vitalità che la caratterizza è la stessa che anima le proposte parrocchiali che ci accompagnano per tutto l’anno: dalle feste comunitarie come il carnevale o l’Epifania, alla pastorale giovanile che si distingue per i ritiri, i campi-scuola e la catechesi esperienziale».

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