Noi Padova: in consiglio tutta la creatività pastorale di due ventenni

I risultati delle elezioni del nuovo consiglio direttivo del Noi Padova hanno sorpreso molti: al secondo e al terzo posto tra i più eletti, dopo il presidente Fabio Brocca, ci sono i ventenni Elisa Pescante di Carrara San Giorgio e Riccardo Berengan di Battaglia Terme. Scopriamo il loro entusiasmo e le loro idee per patronati in cui i giovani non solo sono tra i principali destinatari di attività, ma anche protagonisti con idee e decisioni da prendere con l'energia della giovinezza.

Noi Padova: in consiglio tutta la creatività pastorale di due ventenni

Inizia con una forte impronta di gioventù l’avventura del nuovo direttivo del Noi territoriale di Padova, rinnovato per i prossimi quattro anni lo scorso 29 marzo, nel corso dell’assemblea elettiva di Mandria.
Se il presidente uscente Fabio Brocca si è riconfermato con ben 117 preferenze, alle sue spalle si sono affermati con numeri ragguardevoli due giovanissimi outsider, entrambi sotto i 25 anni d’età: si tratta di Elisa Pescante, 24enne di Carrara San Giorgio (cresciuta però a Carrara Santo Stefano), con 106 voti e di Riccardo Berengan, 21enne di Battaglia Terme, con 100 preferenze esatte.

«Mi sono candidato – spiega Riccardo Berengan – perché spinto dal mio presidente e dal consiglio di circolo. A Battaglia Terme le cose stanno andando molto bene: in questi anni, mettendo insieme le forze dei giovani con quelle di chi ha già più esperienza, stiamo ridando vita al nostro centro parrocchiale. Mi è stato chiesto di portare questo modello al territoriale».

A Battaglia Terme è stato proprio il concetto stesso di circolo ad evolversi: «Le persone non si iscrivono più solo perché bisogna farlo per motivi legali e assicurativi, ma perché si sente parte di una comunità di laici che ogni giorno si impegna per il bene comune: con noi ci sono i catechisti, i volontari della sagra, chi fa le pulizie, chi tiene aperto il bar e chi dà una mano alle feste con i piccoli». I risultati sono tangibili: «Le tessere sono aumentate da 150 a 300, in più ci siamo aperti a molte iniziative sul territorio, collaborando con le realtà che già esistono, da ultimo, nel mese di febbraio, il carnevale con i genitori dei bambini».

Riccardo, però, non si aspettava di essere eletto: «Non conoscevo nemmeno bene come funzionasse il livello territoriale: mi sono buttato ed è andata così». Ma ha già le idee chiare: «Penso che una priorità sia quella di consolidare la rete tra i circoli parrocchiali. Da soli si fa fatica, ma se si mettono insieme le risorse dei circoli, diventiamo capaci di concretizzare proposte importante. "Fare insieme" ci porta a essere sempre più una comunità vera. Se c’è, ad esempio, un’esperienza positiva a Cittadella dobbiamo essere in grado di poterla raccontare a Monselice».

«Frequentare il patronato, dai gruppi Acr ai grest – aggiunge Elisa Pescante – mi ha permesso di maturare e comprendere aspetti della vita che forse davo per scontati e di affrontare i problemi che sorgono nella vita quotidiana».

Elisa, che dopo poche ore dall’elezione ha ricevuto le congratulazioni di Francesco Simoni, nuovo presidente diocesano di Azione Cattolica, suo educatore di qualche anno fa, ricorda la vera urgenza con cui confrontarsi nei prossimi anni: «Vedo che i giovani a volte ricoprono ruoli marginali nei nostri circoli, in più rispetto ad alcuni anni fa è scesa la frequenza nei patronati: un tempo, infatti, i ragazzi vi si ritrovavano più spesso anche al di fuori da attività strutturate. È un peccato, specie pensando a tutte le esperienze che io ho potuto fare e che loro nemmeno conoscono».

Ma cosa dire a questi giovani? «Che sono i benvenuti: qui si devono sentire a loro agio. A Carrara San Giorgio abbiamo scelto di moltiplicare le attività rivolte ai giovani anche per provocare in loro l’interesse per la vita di circolo mettendoci in ascolto delle loro idee. Ora, con l’inizio del sinodo dei giovani, i circoli Noi possono accettare la sfida di accompagnarli in questo cammino, sostenendoli dove necessario. Il sinodo voluto dal vescovo Claudio è un fatto completamente nuovo, che da molta importanza alla creatività e alla voce della nostra chiesa di Padova».

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