Pellegrinaggi vicariali: il giubileo tocca il cuore delle persone e delle comunità

I 32 pullman con cui, ieri (domenica 21 febbraio), i fedeli dei vicariati di Arzergrande, Caltrano, Legnaro, Maserà, Montegalda, Pontelongo, Villanova hanno preso letteralmente d'assalto la Cattedrale per il pellegrinaggio alla porta santa, testimoniano il successo di questa iniziativa caratterizzante l'anno santo padovano che vede al centro i riti dei catecumeni che si apprestano a diventare cristiani. Vi riproponiamo qui le testimonianze di chi ha compiuto il pellegrinaggio domenica 14 dai vicariati di Abano Terme, Campagna Lupia, Piove di Sacco, San Giorgio delle Pertiche, Vigonovo.
Ogni domenica sulla Difesa del popolo il racconto dei pellegrinaggi vicariali. 

Pellegrinaggi vicariali: il giubileo tocca il cuore delle persone e delle comunità

È stato un insieme di passi il nostro pellegrinaggio: passi di bambini, ragazzi, di giovani e anziani, sotto la pioggia, tra le pozzanghere. Passi di famiglie numerose come la mia, che formano parrocchie (piccole come la mia Santa Maria Assunta) che camminano in cordata con il proprio vicariato (Campagna Lupia!) e infine si stringono nell’abbraccio della diocesi in cattedrale. È stato proprio il riconoscersi chiesa unita ad accrescere in noi la fame di Cristo, di quel pane che tanto si desidera dopo la prova, di quell’Amore che ci trasforma.

Che trasforma il nostro passare attraverso una porta in “varcare la soglia della misericordia”, tastare il terreno arido del deserto della vita preceduti dal vescovo Claudio per trovare ricchezza, anche nelle difficoltà quotidiane; capire, come i catecumeni, che forse proprio in quelle asperità, in quei gradini c’è la spinta per arrivare all’Amore di Dio; intuire che quel bene è sbriciolato nel prossimo e ci rende missionari, come già i nostri sacerdoti in parrocchia.

Un passaggio carico di novità dunque, che ci ha permesso di lodare Dio  sentendoci un’unica famiglia, di gustare nell’eucaristia il Pane Vero condiviso con tutti e di portare a casa quella perla tanto preziosa per cui si vende volentieri tutto il proprio tempo.

Jenny Checchin
vicariato di Campagna Lupia

Quando, prima delle 8, ci siamo trovati nel chiostro della Madonna delle Grazie a Piove di Sacco, cercavamo di farci coraggio l’uno con l’altro. Avevamo deciso di arrivare a piedi alla Porta della misericordia della Cattedrale, ma la pioggia metteva qualche dubbio. Che... poi si è sciolto e un gruppo di 18 persone – dagli 11 ai 60 anni – è partito alla volta di Padova. Tra argini e strade interne abbiamo percorso 23,5 chilometri (sarebbero meno, via strade asfaltate, ma abbiamo scelto diversamente).

La prima sosta è stata a Roncajette, in patronato. Visto quanto eravamo bagnati e stanchi, questo accoglierci è stato un gesto di misericordia. Così come il farsi forza a vicenda, nel cammino. Ma anche attendere chi rimaneva indietro e risintonizzare il passo di tutti al suo.

Dopo 4 ore e 45 minuti minuti siamo arrivati in Cattedrale, dove abbiamo trovato una straordinaria accoglienza. Il nostro abbigliamento da pellegrini era ben riconoscibile e tutti, non solo il nostro vicariato, ci facevano festa.

Nonostante fossimo molto stanchi, siamo riusciti a seguire con attenzione l’eucaristia presieduta dal vescovo Claudio. Ci ha colpito il suo invito al cambiamento. Ci siamo sentiti coinvolti, perché anche noi – che atleti non siamo – abbiamo deciso di cambiare prospettiva e raggiungere la Porta santa camminando per oltre venti chilometri.

Massimo Durello
vicariato di Piove di Sacco

 

Attendevamo il pellegrinaggio vicariale da tanto tempo. Ci siamo preparati con la lectio divina sul tema della misericordia, organizzata nel nostro vicariato di San Giorgio delle Pertiche, e sentivamo che il varcare la Porta santa era proprio il culmine del percorso. Anche il viaggio in pullman verso Padova è stata occasione di preparazione.

Tante le sollecitazioni ricevute domenica scorsa. Io, in particolare, sono rimasto colpito dal rito di elezione dei catecumeni. Questi fratelli, che chiedono di diventare cristiani, sono stimolo per tutti noi. E anche, penso, per il cammino di iniziazione cristiana, che si ispira proprio al modello catecumenale. Il fatto che, nel rito, vengano invitati a pregare e ad accostarsi alla Parola non può che essere di stimolo per tutti noi.

Non mi ha lasciato indifferente l’invito del vescovo Claudio a fare comunità, a tutti i livelli: parrocchiale, vicariale, diocesano. Ci ha provocato a vincere le tentazioni che ci portano a rinunciare alla comunità.

Nel confronto con gli altri, di ritorno in pullman, è emerso un aspetto dell’esperienza di domenica scorsa che ha colpito tutti: la capacità del vescovo Claudio di farsi vicino, di far sentire il suo calore alle persone.

Raffaele Meneghello
vicariato di San Giorgio delle Pertiche

 

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Il tempo è da lupi, siamo cinque temerari del vicariato di Vigonovo, abbiamo scelto di vivere nell’essenzialità del cammino e della fatica il pellegrinaggio verso la celebrazione del Giubileo vicariale, ci attende la Porta santa della misericordia che il vescovo Claudio disegna come la porta da attraversare per «immergerci nell’acqua battesimale che ci rende simili a Gesù», per lasciarci avvolgere dalla sua Parola misericordiosa. Partendo preghiamo con queste parole: «Oggi, ognuno di noi porta con sé la propria storia, con le gioie e con le ferite di una vita. Siamo uniti, nel cammino, per incontrare le nostre ferite, che possono essere comprese solamente con la misericordia, la misericordia di Dio. La via per trovarla è l’incontro con il prossimo, guardandolo negli occhi, abbracciando la sua anima, amandolo gratuitamente come gratuitamente siamo amati dal Padre nostro, perdonando e accogliendo il perdono, pagando il nostro conto dei nostri errori, per ripartire consapevoli che il nostro pellegrinaggio ha come meta l’eternità, nell’Amore di Dio».

Dopo più di due ore di cammino ci troviamo davanti alla piazza brulicante dei fratelli che attendono di attraversare la porta. Il “popolo sacerdotale” come il vescovo ci definisce. La gioia di vedere tanti fratelli assieme per celebrare l’eucarestia con la presentazione di futuri nuovi fratelli in Cristo ci colma il cuore di speranza. C’è vita nella chiesa, c’è desiderio di misericordia. Torniamo a casa con le gambe stanche ma il cuore felice.

John Rakas
vicariato di Vigonovo

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