Pellegrini in Marocco, tra profumi e spiritualità

Partono il 19 settembre le 45 persone iscritte al viaggio in Marocco organizzato dall'Ufficio diocesano tempo libero, turismo, sport e pellegrinaggi, dalla casa di spiritualità La Madonnina di Fiesso d'artico e da Hub. Un viaggio alla scoperta delle città imperiali, ma anche delle comunità cristiane e dei monaci trappisti che culmina poi con l'esperienza meditativa nel deserto.

Pellegrini in Marocco, tra profumi e spiritualità

45 persone, di cui cinque sacerdoti, sono pronti per partire per il pellegrinaggio in Marocco organizzato dall'Ufficio diocesano tempo libero, turismo, sport e pellegrinaggi, dalla casa di spiritualità La Madonnina di Fiesso d'Artico e da Hub.

Partiranno il 19 settembre per tornare il 29: un viaggio “dai campanili silenziosi al deserto del Sahara per vivere un'affascinante esperienza di spiritualità”, alla scoperta delle comunità cristiane nelle città imperiali di Rabat e Fes, incontrando le comunità dei monaci trappisti.

«Il viaggio – specifica Marzia Filippetto, direttrice della casa di Fiesso d'Artico e guida durante il soggiorno insieme a don Andrea Albertin, biblista della diocesi, e a don Massimiliano Zoccoletti, direttore dell'ufficio pastorale tempo libero, turismo e sport – viene riproposto sull'esperienza positiva dell'anno scorso. Novità di quest'anno però sono gli spunti di meditazione che verteranno sul Nuovo Testamento. Un percorso sull'esperienza del deserto vissuta da Gesù. Si affronterà poi il testo dell'unzione di Betania visitando la città dei profumi, Marrakech. Quindi l'incontro con le comunità di Fes e Rabat e, novità di quest'anno, la visita di due città affacciate sull'oceano, per affrontare gli Atti degli apostoli e la tematica della nascita delle comunità cristiane e le luci e ombre che vivono. Infine si arriva all'Apocalisse con la comunione ritrovata con Dio, con se stessi, gli altri e il creato. È un percorso meditativo che prende spunto anche dai nuovi orientamenti pastorali».

Una proposta che coniuga l'esperienza del viaggiatore con quella del pellegrino: si visitano infatti città famose come Rabat, Meknes, Fes, Marrakech, Midlet, Essaouira e El Jadida.
Ci sono poi la foresta di cedri di Ifrane, le oasi di Erfoud e Merzouga e le gole di Todra.
Accanto alla visita anche delle soste per entrare in contatto con le comunità locali o con realtà particolari: dalla cooperativa femminile che produce cosmetici alla testimonianza del vescovo di Rabat, Vincent Landel, all'incontro con la comunità cristiana di Fes fino alla coraggiosa e intensa testimonianza nel monastero di Notre Dame de l'Atlas dove fratel Jean Pierre, sopravvissuto alla strage di Tibhirine porta avanti una presenza monastica in terra d'islam.
Il viaggio è poi caratterizzato dall'esperienza meditativa fra le dune del deserto.

«La bella esperienza vissuta l'anno scorso – conclude Marzia Filippetto – è stata trasmessa anche fuori diocesi: tra gli iscritti infatti abbiamo persone che vengono da Bologna, Trieste, Verona, Venezia. In ottobre poi viene organizzata, sulla scia di questo viaggio, una proposta per i sacerdoti della diocesi, sempre in Marocco. Un soggiorno più breve, concentrato sull'aspetto degli esercizi spirituali e sulla visita alle comunità cristiane e ai monaci».

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