Preti in emigrazione: un impegno antico della chiesa di Padova

È un’esperienza che esprime la cattolicità della chiesa, un valore centenario, un’attenzione che mette in risalto l’importanza di essere a servizio delle persone sradicate dal loro paese: questo è la missione ad migrantes, che manda i sacerdoti italiani a seguire gli italiani sparsi nel mondo.

Preti in emigrazione: un impegno antico della chiesa di Padova

È un’esperienza che esprime la cattolicità della chiesa, un valore centenario, un’attenzione che mette in risalto l’importanza di essere a servizio delle persone sradicate dal loro paese: questo è la missione ad migrantes, che manda i sacerdoti italiani a seguire gli italiani sparsi nel mondo. Attualmente sono due i sacerdoti della diocesi padovana all’estero: uno in Canada, don Francesco Sandrin, e uno in Albania, don Siro Lunardon. Più di cinquanta invece i religiosi (scalabriniani, suore della divina volontà, suore di Maria bambina, suore di Nostra Signora del suffragio e laici) di origine diocesana che seguono gli italiani all’estero. Una trentina in tutto i sacerdoti che nel tempo sono partiti dalla nostra diocesi.

Famiglie, persone, lavoratori che lasciano l’Italia e chiedono di essere accolti per costruire e rinforzare la propria fede anche in terra straniera: sono persone che hanno bisogno di essere seguite da un punto di vista pastorale per sentirsi a casa.
«Non è come la missione fidei donum – specifica don Elia Ferro, direttore dell’ufficio diocesano di pastorale dei migranti – il metodo e l’esperienza sono diversi. Ciò che emerge è una problematica pastorale: il sacerdote mandato in Belgio, Lussemburgo, Olanda, Germania, Grecia, ma anche in Canada, a Bangkok o Singapore è a servizio delle persone sradicate dal loro paese. È una popolazione cristiana, cattolica, immersa in un mondo diverso che necessita di aiuto e conforto, di accoglienza. Chiedono e hanno bisogno di un punto di riferimento e questo vale non solo per la prima generazione di immigrati, ma anche per la seconda e la terza. La chiesa è attenta a questo e sono esperienze che non fanno isola con altre chiese, ma come tante sfaccettature fanno chiesa insieme. È un importante servizio la cui anima è la fede nel Signore».

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