Quindici seminaristi del minore parteciperanno al campo diocesano dell'Acr

Si tratta dei seminaristi delle medie, che si uniranno per l'espperienza estiva ad altri 35 ragazzi e ragazze, 12-13enni, provenienti da tutta la diocesi. Il campo, dal 3 al 9 luglio, si terrà in Altopiano di Asiago, nella casa Filippo Franceschi di Camporovere. «Se è vero che tutte le comunità cristiane, le associazioni, i movimenti sono chiamati ad aiutare i ragazzi e i giovani a trovare la loro vocazione – riflette don Mattia Bozzolan, assistente al minore – pensiamo che il seminario oggi più che mai, attraverso la gioia e la semplicità dei seminaristi, è chiamato a essere il luogo e la realtà che si fa voce di questo aspetto importante per la chiesa e la vita di ogni cristiano». 

Quindici seminaristi del minore parteciperanno al campo diocesano dell'Acr

Il camposcuola 12-13enni proposto dall’Acr diocesana dal 3 al 9 luglio, presso la casa Filippo Franceschi a Camporovere (sull'Altopiano di Asiago), accoglierà tra i partecipanti anche i ragazzi delle medie che stanno frequentando il seminario minore a Rubano.

«Il tempo dell’estate, nel cammino formativo del seminario minore, non è un periodo di pausa – spiega don Mattia Bozzolan, da un anno assistente del gruppo delle medie – ma l’occasione per un ragazzo di continuare a coltivare in famiglia e in parrocchia la preghiera, le relazioni, la ricerca vocazionale. Tradizionalmente i seminaristi vivevano un momento di ritrovo a metà estate, ma nell’équipe educatori si è pensato di affiancarsi a un’esperienza diocesana».

Questa esperienza di fraternità, condivisione e divertimento vedrà coinvolti quindici seminaristi e circa 35 ragazzi e ragazze provenienti da diverse parrocchie della diocesi, alcuni dei quali, durante l’anno, hanno partecipato ai week-end vocazionali proposti dal seminario. Alla guida del camposcuola ci saranno tre educatori, un seminarista del maggiore e l’assistente spirituale, che sarà proprio don Bozzolan.

«Figura cardine del camposcuola – spiega don Mattia – sarà la regina Ester che, fidandosi di Dio, riuscì a portare a compimento un grande progetto: salvare il popolo d’Israele. Con lei, i ragazzi saranno accompagnati a scoprire se stessi, la propria e altrui bellezza, la diversità di esperienze, l’interiorità, per scorgere la piccola missione che ciascuno è chiamato a vivere nella semplicità del quotidiano, così da riconoscere nella propria vita un diamante che con delicatezza si va formando. Ciascuno sarà invitato a entrare in profondità nella propria vita, mettendosi in ascolto di Dio che chiama a qualcosa di grande e chiede di assumersi un impegno con coraggio e determinazione». 

La storia che si svilupperà di giorno in giorno, la cura dei momenti di preghiera, le attività pensate per i ragazzi, il clima di gioia e fraternità che colorerà ogni momento, saranno gli ingredienti che coinvolgeranno a pieno i ragazzi. Questa settimana lascerà un segno importante nel cammino di ciascuno: i seminaristi e i loro coetanei saranno chiamati a confrontarsi su come mettere in gioco la propria vita, aprendo il cuore a una chiamata del Signore.

«Se è vero che tutte le comunità cristiane, le associazioni, i movimenti sono chiamati ad aiutare i ragazzi e i giovani a trovare la loro vocazione – conclude don Bozzolan – pensiamo che il seminario oggi più che mai, attraverso la gioia e la semplicità dei seminaristi, è chiamato a essere il luogo e la realtà che si fa voce di questo aspetto importante per la chiesa e la vita di ogni cristiano».  

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