Riapre la Cattedrale di Carpi: il terremoto non ha l’ultima parola

Carpi, provincia di Modena, 70 mila abitanti. Nel 2012 è stato uno dei centri colpiti dal terremoto che fece più di 20 morti e mise in ginocchio una delle zone più produttive del paese. Sabato 25 marzo, a 5 anni dal sisma, il segretario di stato vaticano Parolin ha aperto ufficialmente il portale maggiore del Duomo, che da allora era inagibile.
Finalmente la chiesa cattedrale “torna a essere un corpo vivo, e quindi a parlare e a vivere integralmente la vita per la quale è stata voluta”, ha detto il vescovo di Carpi, mons. Francesco Cavina, che nel 2012 era appena arrivato e che in questi anni ha guidato di fatto una diocesi senza più chiese, perché crollate o rese inagibili dal sisma.

Riapre la Cattedrale di Carpi: il terremoto non ha l’ultima parola

Il terremoto – ha ricordato Parolin – come altri drammi che possono scuotere la società, con i loro lutti e devastazioni, non ha l’ultima parola".
È il segno della speranza cristiana, che si nutre di ottimismo come atteggiamento di fondo – senza chiudere gli occhi di fronte al male e ai mali del mondo, ma senza lasciarsi paralizzare per questo. Ottimismo e operosità, gioia e speranza sono state le parole chiave della giornata. “Con l’aiuto del Signore e perseverando con operosità e coraggio – ha detto ancora Parolin nella sua omelia – la vita rinasce, le ferite si cicatrizzano e si ritorna a camminare insieme, a sperare, a progettare e a costruire”.

Da Carpi viene dunque il messaggio che la vita non si ferma... ma rinasce.
Certo, l'Emilia non è l'Aquila e non è l'Abruzzo, ma è con questa certezza che l'Italia può e deve affrontare i suoi tanti e spesso drammatici problemi.
E Parolin ha messo in guardia dalla “tentazione d’insistere solo sul male, sul negativo e perfino di spettacolarizzare le tragedie. Ripetere incessantemente ciò che non va, non funziona, minimizzando il bene – ha osservato – procura apatia e sfiducia, genera disimpegno e falsa la stessa realtà”, nonché “indebolisce la speranza e la propensione a investire sul futuro da parte degli adolescenti e dei giovani”.

Domenica prossima, dopo essere stato a Milano, papa Francesco sarà in visita proprio a Carpi e a Mirandola.
Alle 8.15 il Santo Padre decollerà dall’eliporto del Vaticano per atterrare alle 9.45 nel campo di rugby “Dorando Petri” a Carpi. Da lì il trasferimento in auto in piazza Martiri, dove alle 10.30 presiederà la concelebrazione eucaristica e pronuncerà l’omelia. Al termine della celebrazione, il messaggio di ringraziamento del vescovo Cavina e, a seguire, la recita dell’Angelus.
Terminata la celebrazione, verranno presentate al Papa, per la benedizione, le prime pietre di tre nuovi edifici della diocesi: la chiesa nuova della parrocchia di Sant’Agata-Cibeno a Carpi; la “Cittadella della carità” a Carpi; la casa di esercizi spirituali di Sant’Antonio in Mercadello a Novi di Modena.
Nel pomeriggio a Mirandola, dove sosterà all’ingresso del Duomo, ancora inagibile a seguito del sisma e, nella piazza davanti alla chiesa, pronuncerà il suo discorso alle popolazioni colpite dal terremoto.

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