San Bonaventura. Gesù va di casa in casa con l’Avvento vivente

Un Avvento vivente accompagna la comunità alla conclusione del proprio 50° anno di vita: la statua di Gesù bambino passerà casa per casa tra le famiglie dei bambini di prima elementare. A Natale la messa delle 10 ci sarà il vescovo Claudio

San Bonaventura. Gesù va di casa in casa con l’Avvento vivente

Inizierà il 3 dicembre prossimo nella parrocchia di San Bonaventura a Cadoneghe il calendario di Avvento. Sull’esempio della Quaresima – quando il cero pasquale ha sostato nelle case di 40 famiglie della comunità, per poi essere riportato in chiesa la domenica delle Palme – così avverrà per la statua di Gesù bambino. Si tratta della statua che, durante il tempo natalizio, viene usata nella composizione che rimane accanto all’altare. Il parroco don Silvano Berto con il consiglio pastorale ha proposto la consegna alle famiglie dei bambini di prima elementare; un gesto, questo, per avvicinare i più piccoli al cammino dell’iniziazione cristiana.

La statua si fermerà per un giorno nelle case dei fedeli. La prima famiglia accoglierà il Gesù bambino insieme a un libretto per la preghiera, durante l’eucarestia della prima domenica di Avvento. Nei pomeriggi successivi i genitori si recheranno con il proprio bambino dalla famiglia precedente, che affiderà loro la statua. Questo, come già sperimentato in altre occasioni, potrà essere un momento per fermarsi a parlare e conoscersi meglio, in un clima di serenità tra adulti e bambini che rinsaldi i legami comunitari. «L’esperienza che proponiamo è un “calendario dell’Avvento vivente” – sottolinea don Silvano Berto – dove più che le finestrelle spalancheremo i cuori, perché il Signore possa sentirsi di casa nella nostra casa, vivente della nostra vita, uomo nella nostra umanità. Le nostre relazioni buone e sananti saranno il “luogo” che gli permetterà ancora di venirci incontro e amarci».

Ogni famiglia collocherà la statua nel posto importante della propria casa che riterrà adeguato. Nel libretto che la accompagna viene proposto un semplice momento di preghiera con il bambino, alla cena e prima di addormentarsi. Il Gesù bambino sarà accompagnato anche da un libro bianco, dove i bambini potranno fare un disegno e i genitori scrivere qualche pensiero, che passerà di famiglia in famiglia e poi verrà messo accanto al presepe in chiesa. L’ultima famiglia riconsegnerà la statua all’eucarestia delle 10 del giorno di Natale, che sarà presieduta dal vescovo Claudio Cipolla.

Il vescovo sarà presente a Natale a conclusione del cinquantesimo anno della parrocchia, così come ne aveva inaugurato le ricorrenze nel Natale di un anno fa. Il giorno riporta con la memoria esattamente a quel 25 dicembre 1967 quando venne firmato, dall’allora vescovo Girolamo Bortignon, il decreto di nascita di San Bonaventura.

Un anno davvero straordinario, il 2017, per tutta la comunità. Un periodo di riflessione in cui molti eventi hanno aiutato a conoscere la storia della parrocchia gettando anche uno sguardo sul futuro. Tra questi, i pellegrinaggi alle vicine parrocchie che hanno contribuito a far nascere San Bonaventura: Mejaniga, Vigodarzere e Pontevigodarzere. Ma anche il pellegrinaggio di gratitudine a Polverara alla tomba di don Gino Zambonin, secondo parroco della comunità, nel 25° della morte. Non sono mancate poi le serate di approfondimento con don Giuliano Zatti, vicario generale della diocesi, per dialogare sul tema “50 perché?” e con Massimo Tedoldi dei frati minori di Bologna, per riflettere sulla figura di San Bonaventura.

Nel mese di marzo ha preso poi avvio il calendario di Quaresima vivente, con la "staffetta" del cero pasquale nelle famiglie. Così come un’esperienza per i giovani dai 18 ai 30 anni, che sono stati invitati a vivere una “settimana di fraternità”, abitando in canonica nel tempo di Quaresima. In una serata di ottobre, in ricordo del 3 ottobre 1970 quando il vescovo benedisse la prima pietra della chiesa, è stata organizzata una visita guidata seguita da un momento di preghiera. Inoltre, durante l’anno, sono stati presenti per un saluto i preti che hanno prestato servizio nella parrocchia in periodi precedenti: don Egidio Munaron, primo parroco dal 1967 al 1983, don Paolo Scalco che ha guidato la comunità dal 1992 al 2003 e don Giancarlo Cantarello che gli è succeduto fino al 2014.

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