Sant'Urbano e l'anno pastorale: profumare d'amore la propria vita

In ognuna delle quattro comunità dell’unità pastorale, al centro della chiesa rimarrà un’anfora per tutto l’anno. Un segno ispirato dal vangelo che accompagna gli orientamenti diocesani.

Sant'Urbano e l'anno pastorale: profumare d'amore la propria vita

«Quattro comunità che camminano in unità»
È il motto con il quale si è svolta l’assemblea pastorale dell’unità pastorale di Sant’Urbano, realtà ecclesiale nata nel 2005 che comprende, oltre alla parrocchia del capoluogo, anche Balduina, Cà Morosini e Carmignano.
2.200 i parrocchiani, guidati da circa un anno da don Nicola Andretta. «Abbiamo rinnovato questa esperienza comunitaria per il secondo anno – racconta don Nicola – con la consapevolezza che non possiamo vivere l’anno pastorale come una pagina che giriamo per cominciarne un altro di diverso, ma quanto viviamo in un anno pastorale diventa stile che portiamo con noi».

Fondamentale, in una realtà così vasta e variegata, l’apporto del mondo laicale.
Se n’è avuta prova con l’intervento del vice presidente del consiglio pastorale Matteo Pavanello, che ha illustrato i punti salienti dei nuovi orientamenti pastorali. «E tutta la casa si riempì del profumo: è questo il versetto che ci accompagnerà per tutto l’anno pastorale, che ci invita a osare il futuro», ha spiegato Pavanello. In concreto il vice presidente ha indicato alcune piste per l’anno pastorale:

«Osare il futuro significa accompagnare i ragazzi nel percorso di iniziazione cristiana, ma anche lasciarsi coinvolgere dal sinodo dei giovani e assumersi qualche responsabilità in vista del rinnovo degli organismi di partecipazione».

Don Nicola ha comunicato alcune attenzioni concrete scelte dal consiglio pastorale: una presenza e un’attenzione al territorio, l’immagine del piano pastorale posta sulla facciata delle chiese, l’anfora come segno che starà al centro delle chiese e che durante l’anno profumerà di essenze diverse.
Infine un questionario che verrà dato alle famiglie e che sarà diviso in due fasce d’età, giovani e adulti, che ha come scopo raggiungere tutti per far capire che la comunità desidera mettersi in ascolto di tutti.
Successivamente si sono aperti alcuni sguardi sulla comunità con l’intervento di diverse voci a rappresentanza dei gruppi: così Samuel Businarolo ha parlato del sinodo dei giovani, che vede coinvolti circa 25 giovani in tre gruppi sinodali.

La catechista Lorenzina Callegaro ha illustrato la proposta della catechesi alle medie, che non si svolge tutte le settimane, ma secondo una nuova modalità iniziata l’anno scorso.
Un incontro lungo comprendente anche il pasto e poi alcuni altri incontri più brevi, con una uscita di uno o più giorni. La proposta è guidata da catechisti ed educatori insieme, accompagnati dal parroco. Si tratta di una modalità molto gradita sia dai ragazzi che dai genitori.
Nella seconda parte dell’incontro assembleare don Nicola Andretta ha introdotto la novità dei nomi dei gruppi catechistici, che non si ispirano più alle classi scolastiche, per ribadire la diversità del catechismo dalla scuola: in parrocchia si fa esperienza di fede e non scuola. All’assemblea è stato presentato il percorso dei giovanissimi, un bel gruppo che segue il cammino nazionale dell’Azione cattolica.

I partecipanti sono poi stati aggiornati circa la nuova esperienza del circolo Noi, luogo di aggregazione per giovani e ragazzi, che sta nascendo a Ca’ Morosini.
Don Nicola ha segnalato anche il percorso per gli adulti che prevede quattro incontri, due sul vangelo di Marco e due sulla liturgia e nello specifico sull’eucaristia.

L’assemblea si è conclusa con due segni: la consegna da parte del parroco di un’anfora a ognuna delle comunità dell’unità pastorale, riprendendo il motto dell’anno in corso, mentre a tutti i presenti sono state unte dal parroco le palme delle mani con l’olio di nardo a significare l’impegno a profumare d’amore le proprie vite.

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