Scuola di iconografia, domenica 10 la benedizione delle opere

Si compie così un anno di apprendimento e di lavoro su una forma artistica che grazie a un linguaggio rigoroso rimasto inalterato nei secoli si è mantenuta ancorata alla fede in chiave liturgia e devozionale. Un linguaggio che tutti possono apprendere grazie alla scuola iconografica San Luca attiva a Padova dal 1983.

Scuola di iconografia, domenica 10 la benedizione delle opere

È un fascino antico quello sprigionato dalle icone, racchiuso nella brillantezza dei colori, nel nitore delle superfici, nella luce dell’oro, nel vigore dei rossi, nella profondità dei blu. Opere di un talento che attraverso mani umane racconta il mistero di Colui che è infinito e incommensurabile. Un’arte senza tempo che ciascuno può apprendere.

Proprio partendo da questo presupposto, dal 1983 è attiva a Padova la scuola diocesana di iconografia San Luca, diretta da Giovanni Mezzalira. «Fu per iniziativa di padre Nilo Cadon che ebbe inizio la storia della scuola di Iconografia. Nel dopoguerra assisteva profughi russi e si appassionò alle icone che costoro portavano con sé. Sono nati così i corsi seguiti ogni anno da molti allievi, religiosi, sacerdoti o monaci, ma anche persone normali che desiderano semplicemente esprimere con il lavoro delle mani la propria devozione».

Pazienza, manualità, fede accomunano persone le più diverse nel frequentare questi corsi che si svolgono in due pomeriggi al mese da ottobre ad aprile. «Credo che si risponda a una esigenza profonda di fare qualcosa di utile nell’ambito della propria fede, sia per la liturgia che per devozione personale – continua Mezzalira – La tradizione orientale ha mantenuto il fondamento teologico, nel senso che questo lavoro è un’arte particolare nella quale non ci si esprime secondo il soggettivismo, ma si fonda su di un’esperienza che nasce nei primi secoli della chiesa e tale si trasmette, e che per noi è una riscoperta. Con l’Umanesimo e il Rinascimento si era persa infatti una parte fondata teologicamente che l’Oriente ha invece mantenuto. Il linguaggio dell’icona infatti ha un suo rigore che è rimasto inalterato nei secoli. Anche se ogni persona che dipinge una icona, attraverso il pennello vi mette un’impronta personale pur adeguandosi a un linguaggio tradizionale, e rende tangibili i misteri di Dio attraverso immagini e preghiera».

In programma per domenica 10 maggio, alle 11 alla chiesa di San Massimo a Padova, la benedizione delle icone realizzate durante il corso 2014-15 dagli allievi, suggello di un percorso compiuto di apprendimento della tecnica e di cammino di fede. «Questa benedizione di fine anno – sottolinea Mezzalira – ha un valore simbolico di inserimento del lavoro compiuto nella chiesa. Le immagini sacre dipinte sono un servizio, e quest’opera fa parte di una tradizione approvata dalla chiesa e dalla sua storia». Il prossimo appuntamento della scuola di iconografia è il corso estivo a villa Immacolata da 21 al 28 giugno.

Info: www.iconografi.it

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