«Siete profezia per la chiesa». L'incontro del vescovo Claudio con le religiose

Il vescovo Claudio e 350 suore in rappresentanza delle oltre 1.700 presenti e attive nella diocesi di Padova. Quello di sabato 20 maggio è stato un momento importante, di reciproco ascolto e di conoscenza approfondita. Vicinanza, restauro, profezia e disegno le quattro parole scelte dal vescovo per la sua riflessione.

«Siete profezia per la chiesa». L'incontro del vescovo Claudio con le religiose

«È stato un bell’incontro. Un momento di ascolto e di profonda gratitudine, di serena fraternità e di approfondimento riguardo le tematiche e le sfide a cui è chiamata oggi la vita consacrata».

È questo il sentire di suor Teresa Pavan, segretaria diocesana Usmi (unione superiore maggiori d’Italia), rispetto all’incontro che sabato 20 maggio si è tenuto tra il vescovo Claudio e le religiose della diocesi. Stesso parere per don Alberto Albertin, delegato vescovile per la vita consacrata: «Ben organizzato e ben partecipato. Il vescovo è stato contento. Alla fine, dopo l’incontro e confronto con le 350 religiose presenti (una cinquantina della quali provenienti da altri paesi), si è fermato con il consiglio diocesano dell’Usmi. Anche questo è stato un bel momento».

I religiosi li aveva incontrati a settembre scorso e rivisti, insieme alle religiose, alla celebrazione del 2 febbraio nella giornata per la vita consacrata. Sabato 20 maggio è si interamente “dedicato” alle religiose «soprattutto per ascoltare – spiega don Albertin – l’ha ribadito più volte». E a dare voce, in apertura, alle religiose intervenute – in rappresentanza delle 1.735 presenti in diocesi – ci ha pensato suor Teresa: «Siamo liete di ascoltarla e dialogare con lei... Le chiediamo: continui a parlarci del vangelo per essere sempre più esigenti e radicate nella sequela di Gesù. Ci aiuti a discernere ciò che lo Spirito vuole dirci in questo tempo storico non facile neppure per la vita consacrata. Il motto che ha scelto – “Coraggio, alzati, ti chiama» – vale per lei, don Claudio, ma sono parole che sentiamo oggi più che mai rivolte anche a ciascuna di noi. Con lei ci rimettiamo fiduciose in cammino».

Al vescovo è stata presentata una fotografia delle famiglie religiose femminili presenti in diocesi e sottolineati i diversi – e numerosissimi – fronti di impegno: scuola, catechesi, animazione missionaria, assistenza ad anziani e malati, alfabetizzazione agli stranieri, presenza in carcere... «Il tutto – racconta suor Teresa – è stato arricchito dal racconto di tre testimonianze di sorelle che operano in contesti particolari: in carcere, una suora elisabettina; in una casa famiglia, una salesia; contro la tratta, una suora comboniana».

Il vescovo Claudio – che, come abbiamo evidenziato, ha voluto «soprattutto ascoltare» – ha così “reagito” ai diversi momenti di racconto delle esperienze di vita consacrata femminile presente in diocesi:

«Mentre ascoltavo, estasiato dalle vostre belle testimonianze, mi sono segnato quattro parole: vicinanza, restauro, profezia e disegno». Riflettendo sulla “vicinanza”, ha parlato di gratitudine: «Non solo per la vostra presenza, ma anche per la vostra vicinanza, perché sento che le comunità religiose, tutte insieme, sono vicine alla chiesa di Padova, alla diocesi in cui sono state inviate. E questo non può che destare in me un senso di gratitudine». Parlando di “restauro”, il vescovo ha richiamato un’immagine: quella di un palazzo antico, che contiene tante cose belle, ma che ha bisogno di essere messo a posto. «Dove trovare le risorse per sistemarlo? Non lo sappiamo e questo ci scoraggia. Ma è un patrimonio, questo palazzo, e siamo chiamati a cercare di dargli valore. È così che io vedo la diocesi. Ha bisogno di un restauro, dove le priorità sono le persone (piuttosto che le cose), le comunità (piuttosto che le istituzioni), le relazioni (invece dei servizi). La vita di comunità, carisma che come religiose sperimentate ogni giorno, è testimonianza per tutta la diocesi. È profezia! Potete offrire l’esperienza che vivete, ma non facendo “delle cose”, quanto volendovi bene, e dicendo a tutti che è possibile, perché ci si perdona, si prega insieme, ci si aiuta, si serve insieme. Voi potete contribuire a questa profezia».

Ultima parola-consegna del vescovo Claudio alle religiose è stata “disegno”: «Il vostro carisma contribuisce a rendere bella la “casa” che siamo chiamati a disegnare insieme, cioè la chiesa. In questo disegno ciascuna di voi non si trova a fare le “sue cose”, ma è pienamente dentro la chiesa e contribuisce a disegnarla. Con fantasia. Questo bel disegno va condiviso!».

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