Ucid a confronto su come sta cambiando la nostra casa comune

Il confronto a più voci che conclude l'anno associativo di Ucid Padova sabato 28 maggio al centro giovanile Antonianum vuole mettere a fuoco quanto la questione ambientale sia connessa a quella economica e sociale. Come dimostra anche il grande fenomeno delle migrazioni.

Ucid a confronto su come sta cambiando la nostra casa comune

È l’appuntamento – aperto a tutti – che conclude l’anno sociale di Ucid Padova, Unione cristiana imprenditori dirigenti
Sabato 28 maggio a partire dalle 09.45 l’auditorium del Centro giovanile Antonianum (Prato della Valle, 56 - Padova) ospita il convegno “Quello che sta accadendo alla nostra casa comune - ecologia ambientale, economica e sociale”.

Sarà l’occasione per fare sintesi del percorso che ha coinvolto l’associazione a partire dallo scorso autunno e che ha visto al centro degli appuntamenti di quest’anno, l’approfondimento dell’enciclica Laudato si’.
L’appuntamento è promosso in collaborazione con la Consulta del volontariato, il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori paesaggisti e conservatori e il Centro servizio volontariato provinciale di Padova.

Fra i relatori Paolo Tarolli, professore associato in soil and water resources management dell’università degli Studi di Padova, invitato a portare un contributo introduttivo a tema “L’impronta geologica dell’uomo”.
«Un titolo - spiega – che, in parte, potrebbe essere visto come una provocazione. L’attività dell’uomo, sin dagli inizi della rivoluzione neolitica, ha causato sempre più evidenti modifiche territoriali e strutturali al nostro pianeta. Nell’ultimo secolo tale attività è stata particolarmente impattante, a tal punto che ora potrebbe essere paragonata all’azione di un agente geologico; pensiamo ad esempio alla progressiva “erosione” delle risorse non rinnovabili o agli effetti derivanti dall’eccessivo consumo del suolo».
Tenendo fede all’approccio della Laudato si’, il convegno mette in campo voci diverse – accanto a Tarolli, un urbanista, un sociologo, una voce che rappresenta l’universo dell’economia sociale – per ribadire come la questione ambientale sia strettamente connessa a quella economica e sociale.
«Sono convinto – aggiunge Tarolli – che per affrontare problemi così complessi la strada debba essere proprio questa: servono tavoli multidisciplinari, che mettano insieme scienziati, politici, sociologhi, antropologhi… A livello internazionale, per superare il freno posto dagli interessi egoistici dei singoli stati, bisognerebbe poi creare un’autorità sovranazionale dotata del potere di mettere in atto le risposte individuate da questi tavoli».

Adriano Bisello, ricercatore dell’Accademia europea di Bolzano, verrà chiamato a proporre una riflessione sul tema “Nuova energia per comunità urbane intelligenti”
Sarà un’occasione per ragionare sulla centralità della questione della rigenerazione urbana, ovvero sulla necessità di ripensare gli attuali modelli urbanistici in favore di forme di “disegno della città” che siano più sostenibili.
Il forte nesso fra questioni ambientali grandi temi dell’economia – fra tutti le forti diseguaglianze e gli squilibri mondiali – è al centro della riflessione di Marco Santori, presidente di Etimos foundation, cui farà seguito l’intervento del sociologo Stefano Allievi, coautore con il demografo Gianpiero Dalla Zuanna del libro fresco di stampa Tutto quello che non vi hanno detto sull’immigrazione.

Un tema, quello delle migrazioni, solo apparentemente “estraneo” alla questione ambientale: il recente rapporto Migrazioni e cambiamenti ambientali a cura di Wwf, Focsiv e Cesvi stima in ben 157 milioni le persone che fra il 2008 e il 2014 si sono trovate costrette a spostarsi a causa di eventi metereologici estremi.
«Spesso – spiega il presidente di Ucid Padova Flavio Zelco – si guarda alla questione dell’immigrazione a colpi di slogan e senza una “visione d’insieme”: si tratta invece di un fenomeno complesso, che chiede un approfondimento a partire dai dati, penso ad esempio ai numeri che fotografano i cambiamenti demografici in atto e l’apporto dei migranti all’economia. Ma anche dal recupero della nostra storia possono venire indicazioni importanti: non dimentichiamo che solo fino a pochi decenni fa siamo stati un paese segnato da una forte emigrazione».

Oltre alla Laudato si’, su questo tema importanti spunti di riflessione arrivano dal recentissimo documento Giustizia nell’economia globale: pubblicato lo scorso aprile dal Segretariato per la giustizia sociale e l’ecologia della curia generalizia della Compagnia del Gesù, è il frutto di una lunga riflessione di un gruppo di lavoro che ha riunito insieme economisti e teologi.

A tracciare le conclusioni sarà don Marco Cagol, consulente ecclesiastico Ucid Padova.
«La Laudato si’ – spiega – ci spinge a osservare il fenomeno delle migrazioni dal punto di vista di coloro che “gridano” a causa delle loro condizioni di povertà e disagio. Assumere quel punto di vista ci fa comprendere quanto forte è il legame tra un sistema economico che genera iniquità, crisi ambientale e crisi sociale. In una parola, l’enciclica ci offre la possibilità di guardare senza alibi alle cause profonde dei fenomeni di cui siamo preoccupati».

Per maggiori informazioni sul convegno e sul percorso svolto: ucidpadova@gmail.com

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Parole chiave: Ucid (18), laudato si' (10), ambiente (65), ecologia (15), inquinamento (41), migrazioni (10)