Un progetto per i giovani, vicino a chi soffre

Come coinvolgere i ragazzi nella vita della comunità, una volta che si è concluso il percorso di preparazione ai sacramenti? A San Cosma il consiglio pastorale ha pensato di coinvolgerli in attività di sostegno alle persone in difficoltà, in parrocchia ma anche a livello vicariale.

Un progetto per i giovani, vicino a chi soffre

È stato il rinnovamento dell’iniziazione cristiana ad assorbire nei mesi scorsi il grosso delle energie del consiglio pastorale parrocchiale di San Cosma di Monselice. Ragionamenti impegnativi, per capire quali forze fosse necessario mettere in campo, ma fruttuosi e, in definitiva, belli da affrontare. L’organismo, i cui membri sono inseriti un po’ in tutti i gruppi e realtà associative della parrocchia, ha servito da indispensabile tramite con la comunità intera, per evitare che il rinnovamento della catechesi rimanesse una questione circoscritta ai catechisti.
«Ci siamo interrogati, in particolare, su come tenere agganciati i ragazzi alla parrocchia – spiega il vice presidente del consiglio pastorale Paolo Curtarello – Se, una volta, il problema era la diaspora di molti di loro dopo aver ricevuto i sacramenti, ora, con la posticipazione di questi ultimi, vediamo il rischio di una dispersione anticipata. Per evitare che ciò accada, abbiamo deciso di puntare sul coinvolgimento degli educatori di Azione cattolica, affinché creino percorsi e proposte in sinergia con i catechisti».
E così, per cominciare, gli educatori di Ac hanno partecipato ai ritiri dei gruppi di seconda e terza media che quest’anno riceveranno entrambi la confermazione. Uno sbocco per i ragazzi potrebbe essere l’impegno sul fronte della carità: «Ci sono diversi giovani, ma ovviamente non solo loro, che non frequentano assiduamente la parrocchia ma manifestano la volontà di spendersi per il prossimo – spiega il parroco di San Cosma don Nicola De Rossi – Non si sentono però di farlo nel ruolo “classico” dell’educatore o dell’animatore, e del resto in questi ambiti non ci sarebbe posto per tutti. Nel tentativo di aprirci alla comunità in senso lato, stiamo pensando di coinvolgere queste persone in attività di carità. Potrebbero dare una mano nel centro di ascolto vicariale della Caritas al Duomo. L’alternativa è attivare un gruppo Caritas qui in parrocchia. Individueremo la soluzione più adatta con la Caritas diocesana per partire già a settembre».
Nella parrocchia di San Cosma, in realtà, le situazioni di indigenza materiale sono rare: «Siamo in campagna e funzionano ancora bene le reti di vicinato e il sostegno reciproco. Tuttavia la nostra è una comunità sempre più anziana, non mancano le persone sole, la povertà culturale e di proposte, le famiglie disgregate». Il consiglio pastorale cerca di leggere questi e gli altri bisogni che il territorio esprime. Un primo passo concreto in tale direzione l’organismo lo ha mosso l’anno scorso in occasione della festa della comunità. Il dieci per cento del ricavato è stato devoluto a un’associazione che si occupa di assistere persone in difficoltà. Lo stesso sarà fatto in occasione della festa di quest’anno. Il consiglio si è anche interrogato sul tema della legalità. Ne è scaturita la decisione di improntare la gestione economica della sagra alla massima trasparenza, emettendo lo scontrino fiscale per ogni consumazione. «Siamo un consiglio giovane – conclude il vice presidente – La metà dei componenti ha meno di trent’anni e molti, me compreso, sono alla prima esperienza. Non sempre chi è nuovo a questo servizio trova facile esporre il proprio sentire, una timidezza che, invece, non riguarda i membri di più lungo corso. Finora ci siamo ritrovati quattro o cinque volte e c’è sempre stato un grande rispetto reciproco. La presenza elevata a tutte le riunioni, incluso un ritiro aperto a tutte le persone attive nei gruppi parrocchiali, mi rende ottimista sul fatto che riusciremo a conoscerci meglio e camminare in modo ancora più armonico».

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