Uno spazio adeguato, e bello, per incontrarsi

Sono trascorsi esattamente due anni tra la posa della prima pietra e l’inaugurazione effettiva della nuova sala polivalente di Corte di Piove di Sacco. Una struttura che oggi offre alla comunità nuove occasioni d'incontro e di condivisione.

Uno spazio adeguato, e bello, per incontrarsi

La realizzazione dell’opera, uno spazio di 24 metri per dieci più servizi, cucina e altre due piccole salette, voluta con forza dalla comunità come “casa” per molte iniziative, è infatti tutta racchiusa tra marzo 2013 (la posa della prima pietra con mons. Alfredo Magarotto) e l’inaugurazione del 1° marzo.
«Al mattino – racconta il parroco, don Antonio Brugnolo – mons. Paolo Doni ha celebrato la messa animata dai tre gruppi di canto, uniti per l’occasione. Abbiamo gradito la presenza del sindaco di Piove di Sacco Davide Giannella, che ha lodato l’iniziativa, e del vicesindaco Lucia Pizzo. Poi, abbiamo scoperto il logo della sala, il cui disegno è il risultato di un concorso indetto in parrocchia».

Un nuovo logo, simbolo di accoglienza e di pace
Il logo, sette persone stilizzate, messe in cerchio attorno a due colombe che insieme formano una mano tesa, è simbolo di accoglienza e di pace. Nella nuova sala fanno sfoggio di sé anche le grandi vetrate, dipinte da Cristiana Carraro di Corte, a rappresentare “l’incanto della vita”. «Nel pomeriggio – prosegue il suo racconto don Antonio – abbiamo vissuto un momento molto bello e suggestivo: tutti i gruppi parrocchiali si sono espressi con filmati, canti e sketch».

Ma perché una sala nuova, e così grande per giunta?
«La parrocchia non aveva posti dove la comunità potesse incontrarsi. Esiste una sala, realizzata negli anni ’20, adibita prima a cappella, poi a cinema, poi a teatro e infine per le varie attività. Piccola, senza servizi, era da ristrutturare completamente, così il consiglio pastorale ha ritenuto opportuno realizzarne una nuova. In tanti hanno detto: “Finalmente!”. Spesso dovevamo usare la chiesa anche per iniziative non proprio liturgiche, ma anche i bambini dell’Acr erano costretti a giocare in una delle tante salette anguste del patronato: era un disastro, tra banchi e tavoli non solo non c’era spazio, ma avevamo ragione di essere sempre preoccupati. Così, invece, tutto si è risolto».

750 mila euro, ma ne è valsa la pena
L’opera, su progetto dell’architetto Bruno Martini, è costata 750 mila euro. Il debito che la parrocchia ha sottoscritto è pari a 400 mila euro. Costante l’aiuto del Fondo di solidarietà ecclesiale della diocesi di Padova.

La nuova sala si prepara a conoscere un vasto assortimento di iniziative e attività
«Avremo incontri, conferenze, proiezioni e feste. L’affitteremo, quando servirà, anche a organizzazioni esterne alla parrocchia ma già pensiamo di aprire due pomeriggi a settimana per gli anziani».
L’iniziativa più attesa, però, è in estate: «Il Palio delle contrade si svolge nel mese che precede la festa del nostro patrono, san Tommaso apostolo, che festeggiamo il 3 luglio. Da sette anni dividiamo il paese in sei contrade. Si parte con i banchetti, con i quali ogni contrada vende quello che vuole. Poi, la domenica successiva, le contrade si presentano con una sfilata che si conclude con la messa. Il paese è tappezzato di coccarde, manifesti, costumi: ogni contrada ha la sua maglietta. Infine, il palio vero e proprio consiste in una lunga serie di tornei, adatti a tutti. Le contrade si sfidano anche con prove di teatro. Sono centinaia le persone coinvolte: è davvero il segno di una comunità affiatata».

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