Up della Cattedrale: sei parrocchie che lavorano bene insieme

Hanno iniziato a camminare insieme da meno di un anno, ma le sei parrocchie del centro storico (Cattedrale, San Nicolò, Sant’Andrea, Servi, San Tommaso e San Benedetto) ce la stanno mettendo tutta, soprattutto puntando sull'iniziazione cristiana comune avviata lo scorso 25 ottobre. 

Up della Cattedrale: sei parrocchie che lavorano bene insieme

La frase più bella sentita in questi primi tredici mesi? Don Umberto Sordo, dal 5 ottobre 2014 parroco moderatore dell’unità pastorale della Cattedrale, non ha dubbi: «In giugno, mentre facevamo la verifica delle attività dell’anno, alcuni parrocchiani dell’unica comunità dell’up senza un parroco residente, San Benedetto, ci hanno detto che ci sono sì alcuni problemi, ma che ci sono anche persone nelle altre parrocchie sempre pronte a dare loro una mano. È bello che in così poco tempo abbiamo imparato a contare ciascuno sull’aiuto dell’altro». Si può riassumere così il nuovo inizio delle parrocchie del centro storico, 10 mila anime divise tra Cattedrale, San Nicolò, Sant’Andrea, Servi, San Tommaso e San Benedetto.
La storia di questa up era iniziata a fine 2014 con alcuni chiari input da parte dell’allora vescovo Antonio. Sei punti, più uno: iniziazione cristiana e catechesi, liturgia, carità, pastorale giovanile, proposte di spiritualità e mondo delle piazze. Un mese dopo queste prime indicazioni, mons. Mattiazzo ne ha aggiunto una settima: una gestione economica in comune. «Siamo partiti dalla prima, l’iniziazione cristiana, sentita come la più urgente – racconta don Sordo – ma mentre proseguivamo nel lavoro ci siamo accorti che questo processo funziona come le tessere del domino: quando ne tocchi una tutte iniziano a muoversi».
C’erano tutti, lo scorso 25 ottobre nella chiesa dei Servi, per l’avvio dell’anno dell’iniziazione cristiana. Fondamentale è stato il clima di armonia che si è creato tra i preti: «Non ci conoscevamo nemmeno e ci siamo ritrovati tutti qui. Si è venuto però a creare un clima di fraternità e di amicizia molto buono, anche se siamo molto diversi e veniamo da esperienze diverse». Oltre a don Umberto Sordo, che è parroco moderatore in Cattedrale, scelto anche per la sua lunga esperienza in fatto di unità pastorali, a completare la “squadra” ci sono padre Cristiano Cavedon ai Servi, don Luigi Beggiao a San Nicolò, don Luigi Faggin a San Tomaso e don Massimo Canova a Sant’Andrea. A San Benedetto, invece, offre il suo aiuto mons. Franco Costa. Molto è merito dei laici. «Ci riuniamo periodicamente per condividere il cammino – racconta Antonella Agnello, vicepresidente del consiglio pastorale dei Servi e parte del consiglio dell’up – C’è sempre più spazio, per tutti, per mettere in gioco la propria corresponsabilità lavorando insieme».
Le varie parrocchie hanno potuto “specializzarsi”: a Sant’Andrea c’è la scuola diocesana di musica per la liturgia, che si occupa di preparare alcune celebrazioni importanti in seno all’up. Ai Servi, invece, riprenderanno con l’avvento i sabati di spiritualità mariana: proprio questa chiesa, anche in virtù del ritorno a settembre del crocifisso del Donatello, si offre come spazio di meditazione e di adorazione. San Nicolò è la sede per i percorsi di iniziazione cristiana. «Ma, dato che i gruppi stanno aumentando – spiega Antonella Agnello – da quest’anno staremo anche ai Servi e San Benedetto». Una pastorale unitaria, ma anche un modo per condividere intelligentemente le risorse: «Non tutti hanno gli spazi per organizzare un grest. San Benedetto, invece, ha un patronato molto grande e accogliente. Lavorare insieme ci permette di ottimizzare le possibilità». Conclude don Umberto: «Ci siamo accorti che la città è molto più giovane di quello che pensavamo: abbiamo 50 bambini per ogni gruppo dell’iniziazione cristiana. La città è anche un ambito in cui ci sono tante persone disponibili, assetate di spiritualità e alla ricerca di offerte formative. A loro non interessa tanto la quantità delle proposte, ma la qualità. E ci stiamo lavorando».

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