Venerdì 19 l'elevazione musicale in Cattedrale

L’iniziativa, in programma venerdì 19 dicembre alle 21, comunica la sua finalità squisitamente pastorale fin dal titolo: elevazione musicale, non concerto. Un’immersione nella contemplazione più autentica del mistero dell’incarnazione attraverso l’arte dei suoni, quindi, e non un’esibizione fine a se stessa, concentrata solo sulla resa estetica dei brani.

Venerdì 19 l'elevazione musicale in Cattedrale

Da oltre dieci anni, nell’imminenza del Natale, l’ufficio diocesano per la liturgia propone in Cattedrale una serata che fa della musica uno strumento privilegiato di spiritualità nell’attesa della venuta del Signore.
L’iniziativa, in programma venerdì 19 dicembre alle 21, comunica la sua finalità squisitamente pastorale fin dal titolo: elevazione musicale, non concerto. Un’immersione nella contemplazione più autentica del mistero dell’incarnazione attraverso l’arte dei suoni, quindi, e non un’esibizione fine a se stessa, concentrata solo sulla resa estetica dei brani.
Il discorso, ovviamente, vale anche per chi siederà sui banchi dell’assemblea: al pubblico – o, meglio, ai fedeli – si chiede di accostarsi all’ascolto con la giusta predisposizione d’animo, per scongiurare il rischio di una ricezione distratta e superficiale. A sottolineare ulteriormente il carattere religioso dell’iniziativa, e per favorire il clima di preghiera, l’esecuzione sarà introdotta e intervallata da brevi meditazioni affidate a don Gianandrea Di Donna.

Tra le navate del duomo si intrecceranno le parole intonate dal neonato coro per le celebrazioni liturgiche diocesane San Prosdocimo, diretto dal maestro Alessio Randon, e dalle voci soliste di Laura De Silva, Michela Miozzo e Claudio Campesato, accompagnati dall’organista titolare della Cattedrale Alessandro Perin.
Il programma musicale prevede l’esecuzione di brani classici della tradizione natalizia, proposti nelle pregevoli armonizzazioni di importanti autori. È il caso di Stille Nacht e dell’Adeste Fideles, quest’ultimo nella versione a sei voci, con interludi organistici del cardinale Domenico Bartolucci, maestro della Cappella Sistina scomparso poco più di un anno fa.
«Non mancheranno i lavori di ascolto tanto raro quanto pregnante – spiega don Di Donna – Mi riferisco, in particolare, all’Ave Maria di Bonaventura Somma, nato a fine Ottocento e maestro di coro all’accademia di Santa Cecilia a Roma, e al Dio è amore di Luciano Migliavacca, maestro della cappella Ambrosiana venuto a mancare anch’egli lo scorso anno. La chiave di lettura della serata la darà però l’Inno al Verbo Salvatore di Terenzio Zardini, su una poesia di padre David Maria Turoldo che rielabora i versetti dal 14 al 16 del capitolo 18 del libro della Sapienza. È una musica moderna, a tratti ardita, che prevede l’intervento solistico dell’oboe. Il messaggio che porta è che l’unica parola possibile, di fronte al mistero del Verbo che si fa uomo, è il silenzio adorante».

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Parole chiave: elevazione musicale (1), don Gianandrea Di Donna (2), liturgia (11), Cattedrale (17)