Voltabrusegana, arriva il "grestino" per bimbi dai 3 ai 6 anni

Saranno due dei personaggio più amati dei cartoni animati per l'infanzia, Masha e Orso, ad accompagnare i piccoli di Voltabrusegana nell'avventura estiva del "grestino" che verrà organizzato tra il 1° e il 31 luglio in parrocchia in collaborazione con la scuola dell'infanzia. Giochi ed educazione si fonderanno nelle lunghe giornate estive, e poi non mancherà l'aspetto pastorale a cui lavora in prima persona il parroco, don Lorenzo Voltolin.

Voltabrusegana, arriva il "grestino" per bimbi dai 3 ai 6 anni

Una novità nell’orizzonte dei grest parrocchiali. A Voltabrusegana dall’1 al 31 luglio è stato infatti organizzato il “grestino”, a misura appunto dei più piccoli: accompagnati da due personaggi famosi del mondo dei cartoni, Masha e Orso, i bambini dai 3 ai 6 anni potranno vivere insieme il mese di luglio alla scoperta di arti e mestieri.

Dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16 giocheranno, faranno attività, laboratori e uscite. «Abbiamo deciso di proporre un’esperienza estiva di questo tipo anche alla fascia 3-6 anni – spiega il parroco don Lorenzo Voltolin – secondo un progetto integrato con la scuola dell’infanzia parrocchiale. Si propone certamente come attività ludico-ricreativa, ma avrà anche una forte intenzionalità educativa».

Il grestino sarà gestito da alcuni animatori della parrocchia e dalla nuova insegnante della scuola, con una particolare attenzione nel mettere in campo metodologie di animazione innovative e qualificate allo scopo di favorire lo sviluppo di particolari competenze cognitive, esperienziali e relazionali. Questa proposta estiva è legata al progetto di rilancio della scuola parrocchiale dell’infanzia Luigi Maran. «Con il consiglio pastorale e l’intera comunità – sottolinea il parroco – abbiamo deciso di rivalorizzare la nostra scuola che sentiamo davvero come una ricchezza insostituibile. Al momento abbiamo 17 iscritti, ma si può arrivare a 25. Il nostro obiettivo è rilanciarla a settembre secondo un progetto di eccellenza, che mira ad attivare processi cognitivi, attraverso un metodo laboratoriale, lo sviluppo dell’intelligenza numerica e un percorso di sostegno e accompagnamento alle famiglie che hanno adottato un bambino o stanno per farlo».

Gli alunni faranno esperienza di una scuola accogliente che aprirà per chi lo desidera anticipatamente alle 7.30 e chiuderà alle 18, sempre per chi ne ha l’esigenza. Saranno seguiti da un’insegnante adeguatamente formata, coadiuvata da una collaboratrice. Gli apprendimenti verranno acquisiti come un’avventura che si snoderà in quattro laboratori proposti: il laboratorio grafico-pittorico; dell’intelligenza numerica; dei travestimenti e della drammatizzazione e quello linguistico-espressivo. A questi si aggiungerà nel piano dell’offerta formativa l’attività motoria e l’avviamento alla conoscenza della lingua inglese come apertura agli idiomi linguistici diversi dall’italiano.

Accompagnerà tutto il percorso scolastico l’incontro settimanale con il parroco che curerà l’educazione cristiana dei bambini, come segno specifico di appartenenza della scuola all’interno della comunità. «Privilegiando la qualità alla quantità, il numero contenuto di alunni ci permetterà di seguire l’evoluzione di ciascuno, quasi a garantire dei percorsi di apprendimento specifici per ognuno all’interno di un gruppo classe allargato. Questo ci permette davvero di lavorare privilegiando le competenze di ogni bambino, secondo le indicazioni nazionali del 2012, e di dare a ognuno la stimolazione di cui davvero ha bisogno. Abbiamo deciso di scommettere sulla relazione e sul prenderci cura di essa, perché stare con i bambini, ascoltarli e promuoverli è fondamentale per veicolare gli apprendimenti. E sulla relazione si concretizzano le domande del quotidiano, si esercitano le competenze linguistiche, si realizzano competenze meta cognitive e di problem solving».

La scuola rappresenta anche un bacino privilegiato d’azione pastorale. «C’è l’aggancio quotidiano con i ragazzi, le famiglie e l’indotto, i nonni ad esempio – ribadisce don Voltolin – È luogo straordinario per il percorso post battesimale. Offre svariate possibilità di formazione, momenti di animazione con genitori e famiglie, in un tempo della loro vita in cui sono molto recettivi e desiderano costruire delle cose buone per i loro figli. C’è anche spazio per una proposta di fede, sia per chi ha chiesto il battesimo che per chi non lo ha fatto. L’aspetto poi specifico della scuola cattolica è che qui dentro si fa e si vive un’esperienza di comunità».

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