Con i concerti d'autunno la fondazione Centanin fa risuonare antichi strumenti

Cinque appuntamenti domenicali e pomeridiani a villa Centanin con il suono di antichi strumenti che riportano alla luce la musica dei compositori classici. 

Con i concerti d'autunno la fondazione Centanin fa risuonare antichi strumenti

Ascoltare la musica con gli strumenti – e dunque le sonorità, le dinamiche e le sfumature – per i quali era stata pensata dall’autore, o comunque con esemplari antichi di almeno cent’anni che restituiscono intatto il fascino di epoche lontane.

È la possibilità che viene data agli appassionati dalla fondazione musicale Masiero e Centanin di Arquà Petrarca con i concerti d’autunno, in programma nella sede di villa Centanin nelle domeniche 18 e 25 settembre e 9, 16, 23 ottobre, con inizio alle 16.30. Le esperte mani di Franco e Giovanni Angeleri, di Micaela Mingardo e di altri valenti solisti daranno il meritato palcoscenico ad alcuni degli strumenti classici conservati nel museo della fondazione. Per l’occasione l’esposizione, insieme a quella, per certi versi ancora più curiosa, degli strumenti della tradizione popolare, potrà essere visitata acquistando il solo biglietto del concerto (8,00 euro).

Quello del 18 settembre è dedicato alle “tre grandi B” del repertorio: Bach, Beethoven e Brahms. Del primo, in particolare, si eseguirà il Concerto in do maggiore per due strumenti a tastiera, utilizzando due esemplari del tipo che Bach probabilmente vide alla corte di Federico II di Prussia. Di Beethoven, invece, è in programma la celebre sonata Al chiaro di luna, risalente all’epoca (1802) in cui cembalo, fortepiano e pianoforte ancora convivevano. Una selezione di Danze ungheresi di Brahms farà da ponte con il concerto del 25 settembre, di impronta marcatamente romantica poiché presenta musiche di Schubert (Duo op.162 per violino e pianoforte), Chopin (sei dei Preludi e lo Scherzo op. 31) e Schumann (il meraviglioso Quartetto con pianoforte op. 47). «Sono programmi molto densi, di assoluto valore musicale – commenta il violinista Giovanni Angeleri – Nei tre appuntamenti di ottobre, invece, ci sarà spazio per composizioni di carattere più brillante ma non per questo di qualità inferiore, dato che gli autori in cartellone rispondono ai nomi di Paganini, Saint-Saëns e, ancora, Brahms e Beethoven. Ogni volta sarà presente un diverso organico di musica da camera, sempre con l’impiego di strumenti del museo».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)