Cultar: arriva a Padova la realtà aumentata a servizio del turismo

Presentato a Padova un sistema che consente di avere informazioni culturali, artistiche, ma anche commerciali e di servizio, semplicemente puntando il dito sull’edificio che si ha davanti. L’abbinamento guanto-cuffie consente di restare “immersi” nel reale e non distrarsi "a causa dello schermo di un tablet.

Cultar: arriva a Padova la realtà aumentata a servizio del turismo

Due turisti passeggiano per Padova: uno dei due ha un mezzo guanto nero calzato alla mano destra e un paio di cuffie. L’altro consulta ogni tanto un tablet. Il primo punta il dito curioso su un edificio e dalle cuffie emerge la voce di una guida che gli spiega ciò che vuole sapere sulla storia, l’arte, le attrattive di quell’angolo di città.

E il tablet, che può vedere quanto viene inquadrato dal suo obiettivo sia in modalità reale che in 3d, indica non solo le bellezze storico-artistiche, ma anche i negozi, i caffé, i ristoranti in cui fare una pausa rilassante. Se poi i turisti sono particolarmente raffinati (e non è troppo caldo ndr) indossano anche un gillet munito di sensori che attraverso minime vibrazioni massaggiano la colonna vertebrale e trasmettono interattivamente sensazioni piacevoli.

Questo è Cultar, il progetto di turismo a “realtà aumentata” multisensoriale a cui sta lavorando l’università di Padova, e nello specifico l’Human-tecnology lab diretto da Luciano Gamberini, in collaborazione con altri quattro atenei (due finlandesi, uno austriaco e uno danese), il comune di Padova e l’Ubiest spa per sviluppare una piattaforma integrata di dispositivi mobili che possano combinare la realtà aumentata con mappe in 3d, connessioni tattili e audio direzionali «per una più ampia e consapevole esperienza digitale culturale nel panorama urbano».

Il sistema guanto-cuffie-gillet, secondo la ricerca in corso da tre anni, finanziata dall’Unione Europea e che ha avuto in questi giorni a Padova il suo momento di restituzione, rende più semplice ed emozionante la fruizione della cultura compiendo un ulteriore passo avanti della realtà aumentata multisensoriale. Il guanto funziona come un joystick degli ambienti urbani che avvisa quando si è in prossimità di luoghi di interesse e non impegna lo sguardo, come fa il tablet, consentendo di restare immersi nella realtà ascoltando le spiegazioni audio ed esplorare quindi in libertà l’ambiente in cui si è immersi. I programmi utilizzabili solo su tablet infatti hanno evidenziato che le persone nel 70 per cento dei casi guardano di preferenza il dispositivo rispetto alla realtà correndo il rischio di... inciampare, non solo fisicamente, in dimensioni troppo virtuali.

Quella che viene veicolata da questi innovativi sensori è una grande mole di informazioni fornite dal settore servizi informatici e telematici del comune di Padova che, attraverso il team diretto da Alberto Corò, ha garantito il servizio di supporto per lo sviluppo dei programmi necessari a soddisfare i requisiti richiesti dai diversi prototipi del Cultar.

Per fare questo nel centro storico padovano sono state individuate tre aree di 300 metri ciascuna (zona Eremitani, Piazze, Prato della Valle e Santo). In ciascuna di queste aree sono stati individuati i punti di interesse culturale, artistico e museale, arricchendoli con informazioni testuali, iconiche, audio e video, per un totale di oltre mille elementi. Nella fornitura di questi elementi il comune ha potuto attingere al progetto Mavi di preservazione del patrimonio digitale di valore storico e culturale che sta inserendo in un unico contenitore il materiale finora realizzato (si parla di ben due milioni di oggetti digitali) secondo standard certificati, duraturi nel tempo, che consentano diversi tipi di accesso, dall’amatore all’insegnante al ricercatore.

Il materiale fornito al Cultar è stato poi arricchito dalla localizzazione di ristoranti, alberghi, negozi da inserire in questa guida innovativa (in tutto sono tremila i punti di interesse segnalati) e sono state realizzate ad hoc cinquemila immagini per i 500 edifici che sono stati inseriti nella ricostruzione in 3d dei punti prescelti del centro cittadino.

Ma uno degli aspetti che, almeno ai non addetti ai lavori, appaiono più innovativi del programma Cultar è lo sforzi di delineare, a monte della tecnologia, una serie di identikit del turista culturale, o religioso, o ludico, in modo da consentire di scegliere diversi profili di visita più vicini ai gusti e alle preferenze, o alle circostanze che portano a visitare la nostra città. 

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