Fermiamo insieme le parole che sono proiettili

Patrocinata dalla camera dei deputati e dal senato della repubblica, ha preso il via su Avvenire, Famiglia Cristiana e sui 190 settimanali diocesani d'Italia, la campagna di sensibilizzazione "Anche le parole possono uccidere" curata dall'agenzia Armando Testa. Apparirà sulle edizioni cartacee e digitali, e sarà veicolata in forma di locandine in un circuito di 10 mila parrocchie, oratori e scuole. La prima uscita sulla Difesa di domenica 26 ottobre.

Fermiamo insieme le parole che sono proiettili

Anche le parole possono uccidere
Questo è il titolo della campagna di sensibilizzazione presentata a Roma, alla camera dei deputati. La campagna di sensibilizzazione sul tema della lotta alla discriminazione è realizzata da Famiglia Cristiana assieme ad Avvenire, alla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) e all’agenzia di pubblicità Armando Testa.
Patrocinata dalla camera dei deputati e dal senato della repubblica, ha preso il via su Avvenire, Famiglia Cristiana e sui 190 settimanali diocesani d’Italia, attraverso le edizioni cartacee e digitali, e sarà veicolata in forma di locandine in un circuito di 10 mila parrocchie, oratori, scuole.
Il linguaggio utilizzato è quello tipico della comunicazione pubblicitaria, che contempla codici visivi e testuali particolarmente immediati e incisivi: si vedono alcuni volti «trafitti» da parole denigratorie, frutto di pregiudizi, che assumono la forma di proiettili. Negro, terrorista, ladra e ciccione, queste le quattro parole utilizzate. Quattro insulti che colpiscono chi li riceve come un colpo in testa. E il messaggio finale è: «Anche le parole possono uccidere. No alla discriminazione. L’altro è come me».
L’immagine realizzata, nei primi quattro soggetti, mostra il primo piano di un africano, di un uomo di etnia araba, di una donna rom e di un giovane sovrappeso. Il loro cranio è perforato da quello che può essere interpretato come un proiettile, ma che in realtà è una parola, che entra da sinistra e fuoriesce a destra, causando una frantumazione che evidenzia il potere distruttivo dell’insulto, del pregiudizio razziale o dell’ironia discriminatoria.

I commenti all’iniziativa
Parla del progetto Marco Testa, presidente del Gruppo Armando Testa: «Fin da quando è nata, l’Armando Testa ha cercato di dare il proprio contributo volontario alla comunicazione sociale, sostenendo progetti e associazioni. Fa parte della mission di un’agenzia di comunicazione promuovere idee efficaci che, al servizio dei valori, diventano strumenti importanti di cambiamento. Da qui è nato #migliorisipuò e l’ambizioso progetto con Famiglia Cristiana che, non solo ha aderito all’idea, ma ha anche lavorato per estenderla ad altri partner e per dargli un importante supporto redazionale, un contributo di pensiero inestimabile.»
Il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, ha commentato: «È molto comune essere oggi, nel nostro paese, oggetto di discriminazione. Basta essere immigrati, o anziani o donne. Se poi si è di religione musulmana, oppure obesi o di etnia rom, ancor di più. La cronaca è purtroppo piena di episodi che sembravano scherzi ma sono tragedie. Un giornale, specie se cattolico, non può rimanere inerte, mettere in cronaca l’ennesimo episodio di bullismo, di discriminazione sessuale o di razzismo e passare ad altro. Vogliamo farlo come battaglia di civiltà per il nostro paese. Vogliamo farlo con i nostri lettori. Migliori si può. Diciamolo a voce alta».
Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, ha aggiunto: «Usiamo le parole come armi, e questo viene detto con esplosiva efficacia attraverso le immagini costruite dall’Armando Testa per la campagna che accomuna Famiglia Cristiana, i settimanali cattolici riuniti nella Fisc e il giornale Avvenire. Testate giornalistiche caratterizzate da percorsi diversi e da stili informativi differenti, ma portatrici di una stessa cultura di base e motivate da una condivisa vocazione a stare dalla parte delle vittime, degli sconfitti, degli emarginati, degli imperfetti, di quelli dei quali "si dice ogni male"».
Infine il presidente della Fisc, Francesco Zanotti, ha commentato: «La campagna realizzata assieme ha il grande merito di fare comprendere con immediatezza la potenza della parola. Parole come pallottole: raggiungono la persona e la distruggono, come le immagini molto eloquenti di Armando Testa mostrano con efficacia. A questo pericolo si può rispondere solo con la responsabilità». E sulle sinergie tra media cattolici: «Mi pare un gran bel segnale, questa campagna realizzata e attuata assieme: Famiglia Cristiana, Avvenire e i settimanali diocesani della Fisc. Mi limito a una considerazione: basta volerlo».

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Parole chiave: Discriminazione (4), Armando Testa (1), pubblicità (1)
Fonte: Sir