Fino al 7 gennaio, al San Gaetano "Francesco Rampin. La pelle del porfido"

Nature metallizzate, invito alla salvezza. Fino al 7 gennaio il centro culturale Altinate San Gaetano di Padova ospita la mostra “Francesco Rampin. La pelle del porfido”: quaranta sculture realizzate con il legno lavorato dalla natura, la materia ruvida del porfido e il ferro dall’artista Padovano

Fino al 7 gennaio, al San Gaetano "Francesco Rampin. La pelle del porfido"

Legno, porfido e ferro sono gli elementi che si compenetrano nelle sculture di Francesco Rampin in mostra nell’agorà del centro culturale Altinate San Gaetano di Padova.

Francesco Rampin. La pelle del porfido questo il titolo della mostra organizzata dall’assessorato alla cultura del comune di Padova e aperta al pubblico fino a domenica 7 gennaio. Nello spazio centrale di via Altinate 71 sono esposte circa quaranta sculture totem, incorniciate a terra da grandi riquadri bianchi che definiscono lo spazio espositivo invitando il visitatore a guardare le opere da vicino per coglierne i giochi di luce, i cambi di colore e le diverse visuali, e un’installazione che ricrea l’atmosfera dello studio dell’artista. Tra le sculture esposte, tutte realizzate negli ultimi 7 anni, anche l’opera Lancia, un’intelaiatura in ferro che contiene in sé la pietra come una scultura nella scultura e che si ispira al versetto del vangelo di Matteo:

«E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rendé lo spirito. Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo»;

la serie “Ostensori”, grandi cerchi di pietra posti su steli realizzati con oggetti meccanici, e il Grande trittico in cui il colore illumina la pelle del porfido.

Francesco Rampin, nasce nel 1948 a Casalserugo (Padova) dove ancora oggi vive e lavora, inizia la sua carriera artistica come pittore rivolgendo la sua attenzione al rapporto tra uomo e natura distinguendosi per l’uso sapiente del colore, capacità che successivamente applica anche alle sue sculture che mettono in evidenza il disagio esistenziale nella società della globalizzazione. Le sue opere catturano e imprigionano la luce che si posa sulle punte aguzze e sulle morbide onde della superficie. Rampin utilizza il legno lavorato dalla natura e la materia ruvida del porfido scheggiato su cui spruzza colore con tinte antinaturalistiche, in modo da conferire alla scultura una lucentezza smerigliata e metallizzata.

Un esempio è la scultura Zattera, sempre in mostra al San Gaetano, nata dalla lavorazione, con acqua e fuoco, di rami di edera avvolti a un pezzo di legno, su cui si adagiano pezzi di porfido. Un invito all’uomo contemporaneo a salvare la natura attraverso la quale egli stesso troverà la salvezza. «Nella mia ricerca artistica – spiega Francesco Rampin – immagino sempre di immergermi negli abissi del cosmo dove materialmente con il mio corpo non posso andare e trarne un insegnamento che cerco di trasmettere con le mie opere». www.francescorampinsculture.com

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Parole chiave: San_Gaetano (5), sculture (1), Padova (503), mostra (19), Francesco_Rampin (1), Rampin (1)