Giornate europee del patrimonio: ecco cosa c'è nel Padovano

Il tema di questa edizione punta l’attenzione sul coinvolgimento dei cittadini, singoli e associati, nell’individuazione e nella valorizzazione delle “eredità culturali”. Tra le varie iniziative padovane, l’Archivio di stato offre una conferenza e una mostra su “La cultura del cibo nei monasteri padovani del Seicento”.

Giornate europee del patrimonio: ecco cosa c'è nel Padovano

Con questi “chiari di luna” per l’Europa unita ben vengano anche le Giornate europee del patrimonio che suscitano un migliaio di eventi, solo in Italia, non solo concentrati nelle date indicate di sabato 24 e domenica 25 settembre. E non solo organizzati da enti statali, i quali sono tenuti a effettuare un’apertura straordinaria di tre ore sabato sera, con biglietto d’ingresso a un euro, e la domenica con orari e costi ordinari.

Le giornate quest’anno sono infatti dedicate alla cultura come “partecipazione al patrimonio”, nella direzione tracciata dalla Convenzione di Faro del 2005, firmata ma non ancora ratificata dall’Italia. In essa si definisce “eredità culturale” «l’insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detiene la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione».

Una “comunità di eredità” è costituita «da un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future». Da queste enunciazioni di principio deriva il programma di coinvolgimento dei popoli e delle comunità nel ruolo attivo di riconoscimento dei valori culturali e l’invito agli stati perché promuovano un processo di valorizzazione partecipativo, fondato sulla sinergia fra pubbliche istituzioni, cittadini privati, associazioni.

In questo processo le giornate europee svolgono un ruolo importante perché via via negli anni si è vista aumentare l’adesione di moltissimi luoghi della cultura non statali, tra musei civici, comuni, gallerie, fondazioni e associazioni private, che vanno a costituire un’offerta culturale estremamente variegata. Solo per restare in ambito padovano, scorrendo il programma si trovano anzitutto i volontari del Touring club, come sempre schierati in prima linea per l’apertura straordinaria della scoletta del Carmine, ma poi anche le associazioni Novecentonovantanove di Lozzo, Studio D di Este, il museo della navigazione fluviale di Battaglia, quello della centuriazione romana di Borgoricco, senza contare i privati cittadini che hanno dato la loro generosa disponibilità.

Tra le varie iniziative, particolarmente curiosa appare quella dell’Archivio di stato di Padova, sempre attento a questi appuntamenti di promozione del ruolo della conservazione storico-documentaristica, che domenica 25 dalle 17 alle 19 propone una conferenza a cura del direttore Francesca Fantini D’Onofrio sulla “Cultura del cibo nei monasteri padovani del Seicento”, approfondendo l’alimentazione seicentesca in uso nei monasteri padovani, sia femminili che maschili, insieme a quella degli agricoltori e degli artigiani a cui era affidata la cura dei vasti latifondi agricoli monastici. Una mostra documentaria propone, in contemporanea, alcuni pezzi archivistici sulle origini delle tradizioni agro-alimentari e commerciali della società padovana.

Il percorso espositivo offre alcuni tra i più significativi originali della vita monastica padovana tratti dagli antichi archivi dei monasteri. «I libri contabili – spiega Francesca Fantini D’Onofrio – che proprio nel Seicento diventano più esaustivi nella rendicontazione delle entrate e delle uscite, si rivelano fondamentali nella ricerca sulle antiche tradizioni alimentari. Gli elenchi dei prodotti delle nostre terre, delle carni provenienti dai nostri allevamenti, dei cibi e delle spezie acquistati dai territori limitrofi o lontani, sia italiani che esteri, arricchiscono le nostre conoscenze sul tenore di vita del clero regolare. I religiosi annotavano anche ingredienti, per noi inediti, di dolci e pietanze simbolo della tradizione culinaria padovana. La rendicontazione mensile attesta il variare della dieta in base alle stagioni e alle ricorrenze religiose. Le abbondanti informazioni sono motivo di riflessione sulla società seicentesca, dove la religione era continuamente presente in una singolare mescolanza tra sacro e profano. Ogni solennità aveva il suo dolce caratteristico, ogni precetto era motivo di particolari privazioni e digiuno, ma anche di pranzi e cene frugali in cui il pesce e le verdure assurgevano a simbolo di devozione e di rispetto religioso».

Il Seicento inoltre, conosciuto nell’arte come barocco per l’accuratezza e la ricchezza dei particolari, oltre che per l’attitudine estetica allo “stupore”, si scopre tale anche nei refettori dei monasteri più ricchi e importanti, dove i documenti attestano che la cucina tradizionale risente ampiamente della moda culinaria francese, ricca di spezie e di fragranze orientali.

IL PROGRAMMA: Da Borgoricco a Villa estense
Il calendario padovano delle due giornate europee per il patrimonio prevede otto appuntamenti (compreso quello all’Archivio di stato). Nel due giorni dalle 10 alle 18 il Touring club organizza l’apertura straordinaria della scoletta del Carmine a Padova. A Villa Estense palazzo San Bonifacio Ardit ospita sabato 24 dalle 8.30 alle 19 il convegno “Ville venete. Patrimoni culturali, territori, comunità” a cura dell’associazione Novecentonovantanove di Lozzo. Domenica 25 dalle 9.30 alle 19 il naturalista Antonio Mazzetti guida una camminata “Fra terre e acque” nel sito Natura 2000 - bacino Valgrande-Lavacci. Villa Giustiniani di San Pietro Viminario si apre a visite guidate dai proprietari tra “bacche, frutti, profumi, paesaggi”. Coordinamento del Consiglio d’Europa, ufficio di Venezia. La soprintendenza archeologica organizza nelle aree archeologiche di via Santo Stefano e Tiro a segno di Este “Memorie dal sottosuolo”, passeggiate nelle aree archeologiche di Este preromana e romana. Il Museo della navigazione interna di Battaglia propone domenica 25 alle 10.30 una visita guidata con proiezione del documentario I Colli euganei. Il museo della centuriazione romana di Borgoricco offre domenica 25 alle 16.30 una visita guidata con laboratorio didattico per bambini “Lo scavo di una tomba antica”.
 

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