Il nuovo orto botanico, tutta la terra in cinque serre

Al Giardino delle biodiversità, due i percorsi predisposti. Uno conduce attraverso le grandi aree climatiche che mettono a confronto piante cresciute in continenti diversi. L’altro esplora il rapporto tra piante e uomo, mostrando come abbiamo cambiato l’ambiente vegetale a nostro uso e consumo, ma anche come questo ci ha cambiato.

Il nuovo orto botanico, tutta la terra in cinque serre

In fondo un primo assaggio della propensione innovativa alla didattica dell’Orto botanico padovano si era avuta già 25 anni fa quando, per primo in Italia, realizzò un itinerario botanico per non vedenti.

Oggi, a partire dal 16 settembre, la storica istituzione universitaria dedica un’immensa aula di vetro e metallo a spiegare ai tanti visitatori privi di conoscenze specialistiche l’importanza delle piante per l’ecosistema terrestre e per l’uomo. La grande serra supertecnologica è stata ricavata, non senza aver dovuto superare varie difficoltà tecniche e urbanistiche, nei 15 mila metri quadrati di terreno che l’università ha acquistato dai Gesuiti, dove si trovavano gli impianti sportivi del glorioso “Tre pini”.

«L’area – ricorda il rettore Giuseppe Zaccaria – confinante con la parte storica dell’orto, era già stata proposta dall’Unesco come zona di salvaguardia utile per preservare il monumento rispetto allo spazio urbanizzato circostante. Nel 2002 venne offerta all’università l’opportunità di ampliare con la sua acquisizione l’area dell’Hortus simplicium, la cui ristrettezza, insieme alle precarie condizioni delle serre ottocentesche, ne limitava le potenzialità di sviluppo scientifico e turistico».

Nel 2005 una commissione internazionale scelse il progetto dell’architetto Giorgio Strapazzon, dello studio Vs associati di Vicenza, che ha realizzato un complesso razionale di basso impatto ambientale. I cantieri sono stati aperto nel 2009 e da un anno si sta lavorando per la messa a dimora di oltre 1.300 specie vegetali, che si sommano alle seimila già presenti nella parte storica, e per i percorsi espositivi. La superficie complessiva dell’orto è quindi passata da 22 a 37 mila metri quadrati e ha a disposizione un ampio auditorium e ambienti per i laboratori scientifici universitari.

«I nuovi ambienti – spiega l’architetto Strapazzon – sono stati pensati come una grande foglia che si apre e si chiude a seconda della luce, purifica l’aria e partecipa in modo attivo alla qualità dell’ambiente urbano». L’effetto serra viene sfruttato per creare flussi d’aria determinati; tutte le acque meteoriche che cadono sulla copertura vengono recuperate in una vasca di 450 metri cubi posta tra orto antico e nuovo; pannelli fotovoltaici producono l’energia elettrica necessaria per le serre; le superfici opache sono rivestite da un composto catalitico che combina l’ossigeno dell’aria con le sostanze nocive neutralizzandole e sulle coperture non trasparenti sono stati piantati arbusti utilizzando una nuova tecnica di crescita. La copertura trasparente è ottenuta con pannelli ad aria compressa di 60 centimetri che riducono di notte le dispersioni per irraggiamento»

Eventi

Il nuovo “giardino padovano delle biodiversità” ambisce a farsi scenario e protagonista di attività culturali e sociali “verdi” di cui le settimane seguenti all’apertura offrono un saggio. Venerdì 19 settembre alle 21 il salone ospita un concerto di Mario Brunello e Sonig Tchakerian cui farà seguito sabato 20 quello di Remo Anzovino e la sua band e domenica 21 Stefano Bollani. Sabato 20 e domenica 21 vengono organizzate attività per bambini e famiglie che saranno poi riproposte in diversi fine settimana intitolati “La scienza in orto”: itinerari botanici di scoperta dell’incredibile varietà e adattabilità delle piante; tre postazioni interattive per “Mettere le mani” sulle piante, botanic show (alle 18.30 di sabato 20 viene presentato lo spettacolo La notte degli orti viventi) e il gioco “Orto in famiglia”. Fino all’11 gennaio resta infine aperta la grande mostra del pittore milanese Giovanni Fringi che si focalizzano sul concetto goethiano di “Tutto è foglia”.

Nel numero in distribuzione da sabato 20 e disponibile in edizione digitale un ampio servizio.

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