Luca Schiesari e il progetto "Altai". I rapaci entrano in classe

Luca, laureato con lode a Padova in biologia evoluzionistica, che ha deciso di accantonare il lavoro in laboratorio e impegnarsi nel trasmettere la passione per l’ambiente attraverso il rapporto diretto con gli animali, vincendo timori e superstizioni. Dal suo amore per i rapaci e in particolare per il suo allocco bianco di nome Altai è nato appunto il progetto "Altai" che coinvolge Esapolis e l'associazione Alantica. E da quest'anno Luca e il suo Altai hanno iniziato anche a girare le scuole per proporre lezioni di biologia e conservazione.

Luca Schiesari e il progetto "Altai". I rapaci entrano in classe

L’appuntamento era previsto per il 5 marzo, alle 15, al termine della settimana di apertura straordinaria di Esapolis, il grande museo vivente degli insetti della provincia di Padova. Poi alcuni problemi burocratico-sanitari ne hanno messo in forse la data, ma Luca Schiesari, referente del progetto Altai, qui è ormai di casa e l’incontro con i rapaci diurni e notturni di cui il giovane ricercatore padovano è convinto “ambasciatore”, insieme all’associazione Alantica, sarà solo spostato di qualche giorno.

«Tra Esapolis e i nostri volatili – spiega Schiesari – esiste una chiara contiguità tematica perché i piccoli rapaci notturni sono perlopiù insettivori. Questo ci fornisce l’occasione per sviluppare insieme progetti importanti, non solo per far conoscere alle persone le meraviglie di queste creature, ma anche per sviluppare progetti di conservazione di questi magnifici uccelli. Nella società occidentale ancora oggi siamo legati ad alcune false superstizioni che vanno sfatate. La superstizione contadina li voleva addirittura trasportatori dell’anima del defunto verso l’aldilà per cui sentire una civetta cantare quando si aveva un malato in casa era considerato segno di cattiva sorte. Di qui la nomea di uccelli del malaugurio e porta sfortuna. Proprio su questo argomento faremo un intervento a fine marzo in una parrocchia veneziana, Santa Maria di Sala».

Ma facciamo un passo indietro: qual è il tratto originale del progetto Altai che Luca Schiesari propone da quest’anno nelle scuole, nei gruppi scout, in ogni sede si dimostri disponibile ad accoglierlo?

«Altai – spiega – è il nome del mio piccolo allocco faccia bianca ma anche della regione della Mongolia dove molto probabilmente si sono originate le prime forme di rapporto uomo-rapace. Se la falconeria è nata in Asia, la mia passione per la divulgazione scientifica è nata invece in America, nel Minnesota, dove ho lavorato come ricercatore di genetica nel Development biology center di Minneapolis. È stato negli Stati Uniti, nelle farm di agricoltura biologica, ma anche a contatto con il Raptor center del Minnesota e con le tradizioni ancora vive dei nativi americani Sioux, che ho incontrato un nuovo modo di insegnare ad amare e rispettare la natura, che si rivolge a tutti, indipendentemente dalle conoscenze specifiche e dalla cultura di ciascuno».

Tra Asia e America, ha quindi preso forma l’idea di Luca, laureato con lode a Padova in biologia evoluzionistica, che ha deciso di accantonare il lavoro in laboratorio e impegnarsi nel trasmettere la passione per l’ambiente attraverso il rapporto diretto con gli animali, vincendo timori e superstizioni:

«Se questo contatto avviene nel rispetto dell’animale, senza stress e forzature, i bambini recuperano un’empatia che troppo spesso oggi si perde, sostituita dalla realtà virtuale. Quando il ragazzo ristabilisce un contatto con l’animale, inaspettatamente affettuoso, se lo si sa capire, gli si apre un modo, un canale che lo rende recettivo a conoscere qualcosa di più su di lui dal punto di vista scientifico, etologico, ambientale. La chiave è nella semplicità di contatto con queste bellissime creature».

Il cammino di Luca Schiesari si è incrociato con l’associazione Alantica, che ha un’esperienza decennale nella conservazione dei rapaci e promuove un’attività non venatoria, coltivando un legame profondo di rispetto e fiducia verso l’animale che non diventa solo un mezzo per andare a cacciare. Insieme a loro ha acquisito le conoscenze tecniche fondamentali per convivere con un rapace come Altai, che ha il pregio di essere uno dei pochi assioli a essere attivo di giorno e che quindi vive con lui, libero in casa, in piena armonia.

La coppia Luca-Altai, a partire da quest’anno scolastico, ha cominciato a girare nelle scuole proponendo lezioni di biologia e conservazione, spiegando in modo semplice i fenomeni di cambiamento ambientale e geoclimatico in atto e i pericoli che la distruzione dell’habitat sta causando. Parole che la presenza fisica del minuscolo assiolo dai grandi occhi accomodato sul suo pugno o sul posatoio, come dell’elegante falco appollaiato sul guanto di Antonella Pintore, vicepresidente di Alantica, rende assolutamente più eloquenti.

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