Museo diocesano, una lanterna magica illumina la Giornata nazionale dei musei ecclesiastici
L'1 e il 2 ottobre tornano per il quarto anno Le Giornate Amei (l'associazione dei musei ecclesiali italiani). Interessante lo spunto: "Se scambio cambio". Sono nati scambi e collaborazioni tra musei diocesani e non solo, come a Trento dove il museo Tridentino e il Muse hanno dato vita a iniziative comuni. A Padova, oltre all'ingresso gratuito dei visitatori, è nata la sinergia con il Museo del precinema, collezione Minici-Zotti, che ha consentito di allestire una serie di lanterne magiche con cui vengono proiettati (fino al 30 ottobre) i vetrini utilizzati nella catechesi ai primi del Novecento.
L’idea proposta dalla quarta edizione delle Giornate Amei (Associazione musei ecclesiastici) è originale: promuovere lo “scambio” di opere, immagini, pubblici, idee con analoghe realtà museali, ma anche con altri musei e istituti culturali del territorio, come occasione di nuove aperture, capacità di confronto, cambiamento. “Se scambio cambio” è lo slogan lanciato dall’associazione in occasione delle giornate dell’1 e 2 ottobre, quando duecento musei ecclesiastici accolgono gratuitamente o con biglietto ridotto i visitatori proponendo mostre, visite guidate, conferenze, musica, teatro...
L’idea di aprire la collaborazione ad altri musei ha generato idee innovative. Per esempio il Museo diocesano tridentino offre al Museo delle scienze di Trento La creazione di Eva di Tullio Garbari, un dipinto, realizzato dal grande artista trentino nel 1929, che viene esposto nella sezione dedicata all’evoluzione così da mettere in relazione le due teorie, evoluzionismo e creazionismo. Il Muse a sua volta presta un airone cinerino impagliato, con le ali aperte in volo, utilizzato per un’installazione di arte contemporanea ideata da Annamaria Gelmi, allestita nella sezione espositiva dei Flügelaltar, i cosiddetti “altari con le ali”, ovvero con portelle mobili destinate a restare chiuse durante i giorni feriali, per aprirsi in occasione delle festività.
E ancora, la raccolta Lercaro di Bologna espone opere grafiche di Federico Moroni, “frammenti” di vita che recuperano la memoria e la rielaborano attraverso la leggerezza di immagini che appartengono all’universo dei racconti. Il pubblico è invitato a scambiare con la galleria “qualcosa” di intimo, lasciando su post-it e fogli colorati appositamente predisposti ricordi, racconti, impressioni. I musei associati ad Amei del Friuli espongono oreficerie provenienti da ciascuna delle altre sedi museali: si tratta di arredi (la pace, le cartegloria...) del cui uso liturgico si è persa memoria, in quanto non più utilizzati nell'ambito delle funzioni sacre. Uno scambio, ma anche un “cambio” di prospettiva e un recupero di memoria per i visitatori. I musei diocesani di Jesi e Camerino scambiano un laboratorio per bambini e ragazzi, che organizzano in uno dei musei delle zone interessate dal terremoto, con l’illustrazione delle raccolte di quei musei da parte dei rispettivi direttori.
Il museo diocesano di Padova, oltre all’ingresso gratuito sabato 1 e domenica 2, attiva a sua volta una collaborazione con il museo del precinema, collezione Minici Zotti, ospitando dall’1 al 30 ottobre la mostra “Una lanterna per vedere di più. Vetri antichi per comunicare la fede”. Viene esposta una lanterna magica della Minici Zotti insieme a 16 vetri degli anni Venti appartenenti all’archivio storico diocesano che venivano utilizzati per la catechesi. Sono immagini dell’Antico testamento tratte da incisioni di Gustave Doré, della vita di Gesù e di san Francesco tratte da dipinti di varie epoche che venivano proiettate ai ragazzi per ravvivare gli incontri catechistici. Giovedì 13 ottobre alle 17 Laura Minici Zotti curerà uno spettacolo di proiezioni luminose.
Info: 049-8761924 - info@museodiocesanopadova.it
