Nati par caso, ma non a caso sul palco di Vigodarzere

Una compagnia amatoriale nata dieci anni fa, spinta dalla passione per il teatro di don Luigi Bonetto, allora parroco di Vigodarzere, e che va avanti con entusiasmo e umanità. Così hanno pensato di devolvere ai terremotati del centro Italia tutto il ricavato degli spettacoli della rassegna in corso.

Nati par caso, ma non a caso sul palco di Vigodarzere

Ogni giovedì sera, attorno alle 21 si riuniscono in quella che era la sala delle conferenze del centro parrocchiale della chiesa di San Martino, a Vigodarzere. Oggi, all’interno, è stato allestito un palco con tanto di sipario, luci e pannelli. Provano, recitano, si confrontano. Sono gli attori del gruppo teatrale Nati par caso, un nome spontaneo, pensato seduti al bar, dieci anni fa, quando mancavano 15 giorni alla prima di uno spettacolo: «”Che nome diamo alla nostra compagnia?”, dissi al mio socio – racconta Stefano Tolin, tra i fondatori – Era un momento particolare, eravamo in pochi e lui mi disse: “Ma di quale compagnia parli che siamo nati per caso!?”».

Un gruppo amatoriale, ma assortito e determinato, con alle spalle 10 anni di attività: tra loro c’è uno studente universitario, autentica mascotte perché aveva 13 anni quando è salito per la prima volta sul palco, una docente d’inglese in pensione, una maestra d’asilo e un’attrice che si muove da Cittadella ogni giovedì per provare. C’è brio, tra risate e concentrazione: «E’ una famiglia a tutti gli effetti con momenti sorridenti e altri meno – spiega l’attore Andrea Ramazzina – Ma affinché uno spettacolo possa andare bene è necessario avere tutto questo».

Molto è cambiato dalla formazione iniziale del 2007; lungo il cammino hanno anche rischiato di abbassare il sipario per sempre, ma sul punto di smettere, don Luigi Bonetto, il parroco di allora, li ha spronati ad andare avanti per non sprecare un anno di lavoro intenso. Credeva in loro anche se fossero rimasti solamente in due. Appassionato di musica e teatro, don Luigi ha trasmesso la sua vitalità a questa compagnia. Il suo occhio artistico è stato il conforto per andare avanti e migliorare sempre più: «In Nati par caso c’è tanto di suo: ha ingrandito e alzato il palco, rendendolo degno di tale nome – continua Stefano Tolin – All’inizio mancava anche il sipario: mi ha chiamato in tarda serata, invitandomi a correre in parrocchia per farmi vedere cosa aveva realizzato. Un bel sipario con materiali di recupero».

Com’è intuibile dal nome, il gruppo punta tutto sul dialetto: dalle prime farse, adattamenti teatrali di barzellette come Na camera unica e Spetando l’autobus, fino all’ultima commedia, Me suocero in rodaggio, che verrà presentata il prossimo 18 marzo, tutte le loro opere giocano sull’ilarità e sulla sonorità della lingua veneta.

Un modo per stare a contatto con il pubblico, più vicini alla persone. Come l’idea di donare ai terremotati del centro Italia tutto il ricavato dei cinque spettacoli di questa decima rassegna teatrale. Un gesto nobile, sentito, anche qui, verrebbe da dire, nato per caso: «Ne abbiamo parlato su un pullman durante una gita a Trieste assieme al gruppo degli alpini e ai collaboratori della sagra di Vigodarzere. Abbiamo pensato di portare personalmente il ricavato a qualche scuola materna abruzzese. Dobbiamo ancora perfezionare l’idea, non sarà una grande cifra, ma speriamo possano ben accogliere il gesto».

Di umanità il gruppo ne ha tanta e, assieme alla passione, è la linfa vitale per continuare a recitare: «Il nostro obiettivo è creare qualcosa che piaccia a noi e agli altri, divertendoci – conclude Giuseppe Maretto, l’altro fondatore – è essenziale mantenere questo spirito perché viviamo il teatro nel tempo libero, impariamo le parti durante la pausa al lavoro o la sera. Andiamo verso i 50 anni, ma dobbiamo memorizzare le battute come si faceva da bambini con le poesie. E nonostante la stanchezza, quando salgo sul palco scarico lo stress della giornata e mi trasformo».

La rassegna nel centro parrocchiale di Vigodarzere continua il 18 marzo quando sarà la volta dei padroni di casa con Me suocero in rodaggio e, infine, il 25 dello stesso mese la compagnia Instabile di Selvazzano inscenerà Amore e baticore.

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