Premio Galileo 2017, vince Guido Tonelli tra scienza ed emozione

Gioia, paura, ansia, sorpresa, ma anche curiosità, orgoglio e confusione: sono alcune delle emozioni che gli psicologi cercano di classificare. Trasmettere emozioni sembra diventato oggi l’obiettivo primario dell’arte e di ogni forma della comunicazione: anche la scienza, “fredda” per definizione, fa i conti con le emozioni per veicolare i suoi contenuti

Premio Galileo 2017, vince Guido Tonelli tra scienza ed emozione

L’undicesima edizione del premio letterario per la divulgazione scientifica Galileo è stata vinta da Guido Tonelli, autore del libro La nascita imperfetta delle cose (Rizzoli, pp 336, euro 19,00). La premiazione si è svolta venerdì 5 maggio, davanti a 400 studenti superiori di tutt’Italia che hanno affollato il Salone del palazzo della Ragione di Padova.Guido Tonelli, responsabile al Cern dell’esperimento che, insieme a quello di Fabiola Gianotti, ha scoperto il bosone di Higgs, racconta nel suo libro che il destino del nostro universo è stato deciso un centesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang. In quel momento, quando materia e antimateria si equivalevano, può essere bastata una leggerissima preferenza del bosone di Higgs per la prima a generare il mondo in cui viviamo.

«Ecco qua – spiega – il minuscolo difetto, la sottile imperfezione da cui è nato tutto. Un’anomalia che dà origine a un universo che può evolvere per miliardi di anni. Se tutto nasce da lì, dobbiamo capire in ogni dettaglio quel momento cruciale, ricostruirlo fotogramma per fotogramma, al rallentatore e da diverse angolature. Per questo a Ginevra è stato realizzato Lhc, l’acceleratore di particelle più potente del mondo, il posto più simile al primo istante di vita dell’universo che l’uomo sia stato in grado di costruire. Per questo da anni i migliori fisici del mondo lavorano giorno e notte, agli angoli del pianeta. È così che è stata catturata la “particella di Dio”».

Il libro di Tonelli, accanto però a un’avvincente narrazione di come si è giunti alla scoperta del secolo, che apre la porta a innumerevoli altre frontiere di ricerca, ha il merito di essere un inno appassionato alla ricerca scientifica, ovviamente con una specifica preferenza alla nuova fisica e all’astrofisica, ma che investe in fondo ogni campo del sapere.«Nel cercare l’origine della materia oscura – scrive a pagina 37 – potremmo imbatterci in una forma di materia meravigliosa, che neanche immaginavamo potesse esistere. Come se finora avessimo tenuto gli occhi a terra e non avessimo alzato lo sguardo al cielo per vedere le meraviglie che contiene. Come se avessimo avuto sempre davanti a noi l’altra metà dell’universo e non avessimo avuto il coraggio di guardarla».La “cronaca” della grande avventura scientifica, compiuta da centinaia di scienziati consapevoli dell’importanza del passo avanti compiuto, ma anche dell’enorme cammino ancora da percorrere, è impastata di entusiasmo, di una grande “gioia di fondo” che sospinge avanti chi ha intrapreso questa strada e vuole convincere altri del suo fascino, della sua bellezza.

E alla fine Tonelli conclude: «Di fronte a noi ci sono oggi sfide che richiederanno, con tutta probabilità, un altro cambio di paradigma nel modo di pensare il mondo. (...) Per produrre una nuova rivoluzione concettuale nella fisica non so quanto tempo ci vorrà. Ma sono certo che il punto di partenza sarà una nuova generazione di giovani scienziati: menti fresche, ardite, desiderose di dimostrare al mondo che possono riuscire laddove tutte le generazioni precedenti hanno fallito». 

Sono parole che fanno cogliere come, dietro i “freddi” dati scientifici, ci siano sempre, in positivo e in negativo, grandi emozioni.

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