Quattro cori e una sola passione sabato 21 a Rubano

Sabato 21 ottobre, dalle 21 sul palco del teatro dell'Opsa di Sarmeola di Rubano, quattro cori, tra cui il Lavaredo (ideatore della rassegna) si cimenteranno con i propri repertori di canti popolari, lirici e moderni.

Quattro cori e una sola passione sabato 21 a Rubano

Di anni, dalla prima rassegna nel 1982, ne sono passati tanti e di quanti cori, alcuni pure da oltreoceano, siano saliti sul palco dell’Opsa di Rubano non si tiene più il conto.
L’entusiamo resta, comunque, quello di sempre nel racconto del maestro Luigi Zampieri. È lui a dirigere il Lavaredo, ideatore della Rassegna rubanese di canto corale fin dagli esordi che furono sostenuti dall’allora sindaco di Rubano Leonildo Bettio.

«Nel 1964 avevo 24 anni, ed ero il più vecchio della brigata –racconta Luigi Zampieri – quando insieme a un gruppo di amici appassionati di montagna fondammo il Lavaredo». Erano anni belli, entusiasmanti, in cui i cori giovanili nascevano come fiori di montagna, vividi nei colori delle camicie a scacchi dei coristi, tenaci nel proporre repertori emozionanti per lo più ispirati al grande coro della Sat di Trento. «Poi man mano che passava il tempo – continua Zampieri – si manifestò per tutti l’esigenza di diversificare i canti, come capitò a noi. Fummo fortunati perché incontrammo lungo il nostro cammino Ugo Suman che ci volle donare le sue poesie affinché le musicassi. Sono nati così piccoli tesori melodiosi come l’Ave Maria picenina che ha vinto anche un premio».

Sabato 21 ottobre alle 21 nel teatro dell’Opsa i microfoni saranno pronti per i quattro cori della 36a edizione
Oltre al Lavaredo, che come sempre farà gli onori di casa, si esibiscono Le notes fleuries du Grand Paradis di Sarre (Aosta), il Klapa Valdibora di Rovigno (Croazia) e il Quodlibet di Mogliano Veneto.
Volendo fare i conti, in tutto 142 coristi sfileranno sul palco con le proprie peculiarità corali perché, se da oltre trent’anni la rassegna continua a riempire quasi tutti gli oltre 700 posti del teatro, è perché è in grado di miscelare tradizione popolare e novità nel programma di sala. «Quest’anno – spiega ancora il maestro Zampieri – abbiamo voluto invitare due gruppi misti e un coro lirico, il Quodlibet, che è composto da oltre 80 elementi ed è diretto da Emanuele Pedrini che collabora tra l’altro con il teatro La Fenice di Venezia».

Se fino a qualche anno fa le occasioni per incontrare e conoscere cori che potessero partecipare alla rassegna rubanese non mancavano, grazie alle tournèes che il Lavaredo realizzava all’estero, oggi è anche la tecnologia a venire incontro al reclutamento in vista dell’attesa data autunnale.
«Abbiamo conosciuto il Klapa Valdibora a marzo partecipando con il coro Marmolada di Venezia a una rassegna corale in Croazia, mentre Le Notes fleuries di Aosta li abbiamo trovati in rete: dopo aver accolto il nostro invito, ricambieranno l’ospitalità nel 2018».

Sabato 21 aprirà la serata il Lavaredo che proporrà il proprio lavoro degli ultimi mesi, tra cui Fiabe e Penna nera, canto armonizzato da Zampieri.
Seguirà il gruppo giovanile a voci miste della Val d’Aosta con brani con accompagnamento di pianoforte o a cappella, di matrice polifonica o popolare, come i due canti valdostani: Le pays natal e Sous l’ombrage d’un buisson. Si presenterà poi il sestetto maschile croato, il Klapa Valdibora di Rovigno, con canti popolari della propria terra, a cappella o con accompagnamento di pianoforte. In chiusura, il coro lirico di Mogliano con le arie più celebri di Giuseppe Verdi.

Ingresso: 5,00 euro. Ragazzi fino a 14 anni: gratuito.

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