Sabato 11 al Monoblocco va in scena il concerto-recital sulla beata Liduina Meneguzzi

Il comitato di medici-artisti dedicato alla beata Liduina Meneguzzi, in occasione della 25a Giornata mondiale del Malato dell'11 febbraio, mette in scena nella cappella del Monoblocco del policlinico universitario di Padova il concerto musical sulla figura della suora infermiera scomparsa nel 1941 dopo un tirocinio all'ospedale di Padova prima di partire per le missioni con le consorelle salesie.

Sabato 11 al Monoblocco va in scena il concerto-recital sulla beata Liduina Meneguzzi

In occasione della Giornata del malato, sabato 11 febbraio, alle ore 16.30, salgono sull’altare della chiesa dell’ospedale Monoblocco i medici-artisti del Comitato beata Liduina Meneguzzi, per proporre il concerto-recital “Liduina story”. Un’iniziativa che nasce per far conoscere la figura di questa suora salesia padovana, beatificata nel 2002, che nell’ospedale di Padova svolse uno stage infermieristico, prima di partire missionaria per l’Etiopia nel 1937.

«Sono rimasto affascinato dalla figura di suor Liduina – racconta Giampiero Avruscio, primario di angiologia e curatore del progetto – Una donna umile, che lavorava incessantemente senza lamentarsi e senza voler apparire, che ha vissuto la vita come servizio agli altri, rendendo ogni suo gesto un grande atto d’amore. Una donna dedicata a tutti, prima che a se stessa».

Il concerto, come il mercatino allestito all’entrata del Monoblocco dalle ore 8 alle 18 dello stesso giorno, nasce anche per raccogliere fondi per collocare, nel chiostro dell’ospedale Giustinianeo, una statua raffigurante la beata. «Una statua uguale a quella che accoglie i fedeli nella cappellina a lei dedicata in corso Vittorio Emanuele II – aggiunge Avruscio – Vorremmo che tra le effigi e le lapidi del chiostro, che ricordano medici, costruttori e benefattori, comparisse anche una memoria di questa donna straordinaria, che nella struttura ha lavorato».

A raccontare la storia di suor Liduina sono Giovanna Baldissin, docente di storia dell’arte nell’ateneo patavino, e i giornalisti Antonello Francica e Giuseppe Gioia. Alle immagini si alternano le musiche e le voci dei Vasa Cantorum, con la partecipazione del soprano Stefania Miotto. «È un momento di arte, riflessione, anche di svago per i ricoverati che parteciperanno al pomeriggio – conclude il medico – Soprattutto è un momento di preghiera condivisa, per curare con questo strumento divino le ferite più nascoste».

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