Sabato 30 la proclamazione dei vincitori del premio San Sabino

L'ottava edizione del premio San Sabino, promosso dalla parrocchia di Torreglia, in particolare con il circolo Noi e l'associazione culturale La Perla, ha registrato un'impennata qualitativa e quantitativa con 169 opere composte da un centinaio di autori. La proclamazione dei vincitori sarà sabato 30 maggio.

Sabato 30 la proclamazione dei vincitori del premio San Sabino

La giuria ha deciso, ma solo sabato 30 maggio, come da rituale, saranno annunciati i vincitori dell’ottava edizione del premio di poesia religiosa San Sabino, promossa dalla parrocchia di Torreglia, in collaborazione con il circolo Noi e in particolare il gruppo culturale La Perla, che quest’anno ha conosciuto un salto di qualità e di visibilità a livello nazionale.

I risultati si sono visti subito: i giudici sono stati chiamati a esaminare 169 liriche composte da più di un centinaio di poeti partecipanti; 154 sono state le opere inviate dai poeti della sezione adulti e 15 della sezione giovani. Il libro, che raccoglie le migliori poesie partecipanti accompagnate da qualche saggio di spessore e alcuni eleganti disegni, non è solo il testimone nel tempo del lavoro dei poeti, ma rappresenta una qualificata testimonianza del valore ancora attuale della poesia religiosa e un approfondimento del tema portante della manifestazione di quest’anno, “Parola e mistero”.

«La letteratura dell’ultimo secolo – sostiene nelle parole di apertura dell’antologia lo studioso di letteratura contemporanea Piero Luxardo – per restare alle testimonianze storicamente più vicine a noi, testimonia abbondantemente l’attualità della poesia ispirata all’esperienza strettamente religiosa o spirituale, perché obbedisce a un’esigenza incomprimibile anche dell’uomo moderno, ossia la riflessione sulla dimensione sovrasegmentale che assumono nostre frettolose esperienze quotidiane e il confronto con la trascendenza che sorprende a volte anche la più distratta e superficiale delle comparse nella compagnia di scena di cui tutti facciamo parte».

Su “Parola e mistero” si soffermano le “spigolature” finali di don Giulio Osto che raccoglie alcune complesse suggestioni da tre filosofi, l’austriaco Ferdinand Ebner, il teologo gesuita tedesco Karl Rahner e il sacerdote italo-tedesco Romano Guardini. Se Ebner parte dalla crisi della “parola senza mistero” per giungere al superamento dell’insularità dell’Io nella consapevolezza della sua “natura tuale”, della sua “apertura al Tu”, della sua “tuità”, Rahmer ci ha reso consapevoli di essere-per-il-mistero, uditori di una parola e interlocutori del silenzio. Guardini fu un pensatore affascinato dal silenzio e tutto il suo itinerario speculativo può essere ripercorso anche attraverso questo sfondo e fondamento passando dalla parola, al mistero, al silenzio.

Il critico letterario Stefano Valentini, presidente della giuria, appare soddisfatto del salto di qualità e quantità compiuto dal premio quest’anno: «I concorrenti selezionati dalla giuria, ma anche molti altri hanno colto bene le diverse sfaccettature del tema proposto spaziando dai contenuti più canonici a quelli più liberi. Molti hanno visto nel rapporto con il divino un elemento fondamentale, risolutivo della propria dimensione di creatura. Accanto ai versi di fede ce ne sono tanti che testimoniano la ricerca di qualcosa che sta oltre e dà senso alla propria realtà quotidiana. Anche stilisticamente le opere hanno rivelato una accurata ricerca linguistica e, soprattutto i vincitori, una espressività personale molto ricercata, che non si accontenta delle parole consuete ma approda a una notevole qualità non convenzionale. La sezione giovani, che ha riscontrato una buona partecipazione ma andrà potenziata attraverso canali di diffusione diversi da quelli tradizionali, ha registrato qualche ingenuità espressiva per eccesso di letterarietà, ma anche una forte ricerca personale che tenta vie di fuga dai canoni poetici consolidati».

Anche per questo l’idea di dare una diffusione maggiore all’antologia, selezionata nella qualità, proponendola all’attenzione di un più vasto ambito di lettori conferma l’orientamento di un premio che vuole dire la sua sulla ricerca poetica contemporanea. Il sommario del volume, edito da Proget studio, è completato dai saggi di don Franco Marin, parroco di Torreglia, sul significato anche pastorale del premio di poesia, di Paolo Gobbi su “I colli Euganei: una poesia del paesaggio” e del compianto Giampiero Giuliucci, il poeta e maestro di poesia fondatore del premio, su “I luoghi dello spirito poetico: la pieve di San Sabino”.

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