San Biagio è in restauro. Una perla d’arte e storia tornerà a risplendere

Sono ormai in fase avanzata i lavori conservativi della millenaria chiesetta a Grumolo Pedemonte. Gli interventi di restauro riguardano soprattutto il tetto con le capriate e le murature esterne. All’interno vengono rifatti gli intonaci e la pavimentazione. La conclusione dei lavori è prevista per fine anno.

San Biagio è in restauro. Una perla d’arte e storia tornerà a risplendere

Sono in dirittura d’arrivo i restauri di una delle più antiche e suggestive chiesette dell’arco prealpino veneto, quella di San Biagio a Grumolo Pedemonte, che conserva anche uno stupendo ciclo di affreschi.
La chiesa si raggiunge a piedi per una stradina sterrata lunga meno di un chilometro che parte dal piazzale della parrocchiale. L’edificio risale agli anni attorno al Mille, ma l’aspetto attuale può essere attribuito alla fine del Trecento o ai primi decenni del Quattrocento.
Necessitava di un intervento generale di restauro che garantisse la conservazione della struttura muraria, delle decorazioni e degli affreschi, che tuttavia non sono stati oggetto di questi lavori.

Per accedere alla chiesetta vi sono due scalinate in pietra: quella a ovest è stata realizzata negli anni Trenta del Novecento, quella a est invece fa parte di un accesso originario con semplici pietre infisse nel terreno.
All’esterno vi è una cappella tombale che conserva un affresco con la scena della Crocifissione, probabilmente cinquecentesca.
All’interno, un’unica grande aula presenta soffitto a capriate lignee con pianelle di cotto, sostenute da travicelli decorati. Nel presbiterio rialzato è incisa la data 1518: il catino absidale è orientato a sud come le chiese più antiche. 

Le pareti a sud e a nord e l’abside presentano un ciclo di affreschi di varia epoca e fattura, i più antichi risalenti all’inizio del Trecento, i più tardi al Seicento, che fanno della chiesetta un vero scrigno d’arte. Della chiesa più antica rimangono due affreschi con santi nella parete sud-est, vicino al presbiterio.

Il programma dei lavori

L’intervento di restauro, progettato e diretto dall’architetto Nazzareno Leonardi di Zugliano e i cui lavori sono eseguiti dalla ditta Dalla Riva Antonio di Grumolo Pedemonte, ha previsto la sistemazione globale del tetto a partire dal coronamento, il restauro delle capriate (per riportarle al colore originario del legno con le decorazioni), dei travicelli, l’inserimento di un telo traspirante ma impermeabile all’acqua, il ricollocamento dei coppi in laterizio, la sistemazione di tutte le opere di lattoneria.

Si è quindi provveduto all’eliminazione delle stuccature cementizie presenti in più punti dei prospetti esterni nel prospetto principale a sud e, in particolare, nella zona a nord ovest, e all’esecuzione di alcuni interventi di cuci-scuci in modo mirato su alcune fessurazioni comparse recentemente.
È stato anche eseguito un semplice vespaio areato lungo le murature a nord per allontanare le acque piovane e lo scolo del monte, al fine di prevenire la risalita capillare di umidità.

All’esterno, le murature nei lati sud e est della chiesetta e del campanile sono intonacate con intonaco a base di calce e sabbia, come le pareti a nord e ovest dove con il tempo l’intonaco è caduto mettendo a nudo la muratura. Il restauro ha previsto la sistemazione e consolidamento delle murature ed è stata sistemata la scalinata a est, con conservazione delle alzate e sostituzione o integrazione di quelle non recuperabili.
All’interno, invece, si è intervenuti nelle pareti dove non vi sono affreschi e che presentavano un intonaco liscio e colorato che mal si addiceva al luogo e alla sua antichità.

Deve essere ancora realizzata la pavimentazione del presbiterio e della sacrestia, che probabilmente sarà in cotto, al posto del composto cementizio realizzato negli anni Trenta del Novecento. Si sta completando anche il restauro degli elementi in pietra esistenti – soglie, gradino altare – mentre nella sacrestia verrà posato un nuovo pavimento, fatto a mano. Nell’altare della Madonna il pavimento in cotto necessitava invece solo di pulizia.
Alcuni sondaggi, concordati e effettuati sotto il controllo della Soprintendenza archeologica, hanno permesso il ritrovamento di alcune monete molto antiche sotto il pavimento esistente. Il termine degli interventi è previsto per la fine del 2017.

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