Solisti Veneti. Nutrito repertorio per celebrare l’avvento di Gesù

Domenica 10 dicembre alle 21 nelIa chiesa dei Santi Felice e Fortunato di Limena, I Solisti veneti, diretti da Claudio Scimone con la partecipazione del tenore Aldo Caputo, danno vita al secondo concerto dedicato al Natale. 

Solisti Veneti. Nutrito repertorio per celebrare l’avvento di Gesù

L’appuntamento, realizzato con il sostegno della fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, è a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti.

Dopo l’omaggio, in occasione del 250° anniversario della scomparsa, al grande compositore e organista tedesco Georg Philipp Telemann (1681-1767) con l’esecuzione dell’Ouverture des nations anciens et modernes che accoglie il pubblico all’interno della chiesa, il concerto prosegue con la rievocazione dell’atmosfera natalizia grazie al tenore Aldo Caputo che, dapprima accompagnato dagli archi, rilegge la celeberrima melodia natalizia Adeste fideles, per poi interpretare alcune delle pagine più affascinanti del repertorio settecentesco e ottocentesco.

Si inizia dunque dal recitativo Comfort ye my people e dall’aria Every valley shall be exalted tratte dall’oratorio Messiah, capolavoro di freschezza inventiva di Georg Friedrich Haendel (1865-1759) per celebrare l’avvento di Cristo. La luminosità barocca si attenua e cede il passo alle delicate e intime tinte del Panis angelicus di César Franck, composto nel 1872 e tratto dall’inno di Tommaso d’Aquino Sacris solemniis, a cui è affiancata la cullante ninna nanna Wiegenlied di Johannes Brahms. Prima di giungere alla conclusione della serata con il Cantique de Noël per tenore e orchestra di Adolphe-Charles Adam, trova spazio una delle più note composizioni di Franz Schubert, l’Ave Maria, caratterizzata dalla tipica purezza d’ispirazione che contraddistingue le opere del compositore viennese.

Nel corso del concerto c'è spazio per un secondo omaggio musicale con l’esecuzione della canzone rinascimentale Innsbruck ich muss dir lassen di Heinrich Isaac, di cui ricorrono i cinquecento anni dalla morte.

A puntellare e impreziosire la serata, I Solisti veneti danno vita ad altre importanti pagine del repertorio, dal Concerto in fa minore opera 8 numero 4 L’inverno per violino e archi di Antonio Vivaldi (1678-1741) in cui l’inesauribile vena musicale del “prete rosso” ricrea magistralmente le gelide atmosfere invernali contrapponendole al caldo tepore di un riparo, alla Sinfonia dalla Cantata n. 169 Gott soll allein mein herze haben per oboe e archi di Johann Sebastian Bach, fino terza sonata per archi in do maggiore di Gioacchino Rossini.
Per informazioni: 049-666128

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)