Veneto festival: inizia la lunga estate in tournée dei Solisti veneti

È dedicato ad Angelo Ferro, recentemente scomparso, il concerto di apertura del 46° Veneto festival  giovedì 26 agli Eremitani. Tra le sorprese di questa nuova edizione anche tre prime assolute del compositore Pino Donaggio scritte per i Solisti veneti.

Veneto festival: inizia la lunga estate in tournée dei Solisti veneti

Suscita simpatia osservare alla presentazione della 46a edizione del Veneto festival 2016, seduti l’uno accanto all’altro, il maestro Claudio Scimone direttore dei Solisti veneti e il noto cantautore Pino Donaggio. Infatti, giovane e assai dotato violinista dei Solisti al loro esordio nel 1959, Donaggio ha poi intrapreso la carriera di compositore di canzoni e di colonne sonore cinematografiche per incrociare di nuovo, dopo anni, la strada dell’orchestra veneta a cui ha voluto dimostrare la propria riconoscenza e il proprio affetto dedicandole tre sue nuove composizioni che vengono eseguite in prima esecuzione assoluta a maggio.

La prima, Lettera, è stata presentata il 12 maggio all’auditorium Haydn di Bolzano; Eccesso verrà eseguita l’8 giugno alla scuola grande di San Rocco a Venezia e, infine, il 26 luglio a Padova, al castello dei Carraresi tornato a nuova vita, l’orchestra proporrà Controcampo, brano atteso con interesse.

La simbolica carovana del Veneto festival 2016 prenderà il via a Padova la sera di giovedì 26 maggio nella duecentesca chiesa degli Eremitani, con la prima esecuzione in Padova del Magnificat per soli, coro e orchestra di Tomaso Albinoni, seguita dal Requiem K 626 – certamente scritto da mani diverse, dal contenuto angoscioso e che il musicista può interpretare ogni volta in maniera nuova – testamento spirituale di Wolfang Amadeus Mozart che i Solisti veneti dedicheranno ad Angelo Ferro, padovano recentemente scomparso, personaggio di grande cultura, imprenditore, promotore di importanti opere sociali nonché membro del consiglio direttivo dei Solisti. Nell’occasione, assieme all’orchestra di Scimone, ci sarà il famoso coro viennese Wiener singakademie e un gruppo di voci comprendente la soprano Ivanna Speranza, il mezzosoprano Leyla Martinucci, il tenore Aldo Caputo e il basso Giovanni Furlanetto.

Il lungo viaggio, all’insegna dell’unità delle arti che mette a stretto contatto il grande repertorio musicale veneto con le opere d’arte del suo territorio (che da questa presenza deriva ulteriore visibilità e interesse), proporrà accanto a famosi capolavori anche opere di autori poco noti, numerose prime esecuzioni ma, soprattutto, consentirà di esaltare l’arte di Giuseppe Tartini, il maestro delle nazioni del quale i Solisti padovani sono eredi e apostoli. Collaborerà a questo omaggio Uto Ughi, certamente uno dei più grandi violinisti viventi, grande amico dei Solisti, che sarà a Padova l’8 settembre in un programma che intende omaggiare la melodia e il virtuosismo di Tartini e i supremi musicisti europei: Boccherini, Cimarosa, Beethoven e Mozart.

Fra i tanti motivi d’interesse del festival va segnalata la prima esecuzione assoluta a Venzone, il 24 settembre, di Resurreziòn che celebra la ricostruzione del Friuli dopo il terremoto (di cui si ricorda il 40°) e dedicata da Bepi De Marzi, famoso maestro dei canti di montagna, al maestro dei Solisti; le partecipazioni del giovanissimo virtuoso violinista canadese Kerson Leong (a Merano il 12 agosto e a Belluno il 13); di Oleg Vereschaghin con la sua bayan (fisarmonica russa) ai concerti di Treviso (14 giugno), Asiago (19 agosto) e Gorizia (20 agosto); di Gianfranco Grisi, musicista eclettico e mitico solista che sfiorando i cristalli della sua glasharmonika (armonica a bicchieri) sa trarre raffinate armonie (Villa Maser, 10 luglio). Infine, nel teatro giardino di Palazzo Zuckermann a Padova, avrà luogo il 27 agosto il concerto finale della Accademia dei Solisti veneti, nel quale i musicisti veterani accompagneranno i primi passi dei giovani virgulti.

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