A 20 anni dalla morte. «Il cuore di don Luigi Vaccari è vivo»

Vent'anni fa, il 18 giugno, don Luigi Vaccari moriva in un incidente stradale. Era fidei donum in Ecuador. Dopo il ricordo, martedì scorso al Sacro Cuore di Romano, questa domenica appuntamento a Thiene

A 20 anni dalla morte. «Il cuore di don Luigi Vaccari è vivo»

«Ho avuto sempre una certezza ritornando da Quito: che il cuore di don Luigi è vivo, che il bene da lui offerto si è radicato profondamente, che il suo desiderio di giustizia e dignità per ogni persona si è concretizzato e lo si vede». Con queste parole si apre la newsletter del Centro missionario diocesano interamente dedicata a don Luigi Vaccari nel 20° anniversario della sua scomparsa. Era in Ecuador, inviato come fidei donum, quando è morto in un incidente stradale. Era il 18 giugno 1998. Undici giorni dopo avrebbe compiuto 43 anni.

Martedì scorso è stato ricordato, con una messa, al Sacro Cuore di Romano d’Ezzelino, dove con la famiglia si era trasferito da Crespano del Grappa. Questa domenica, invece, viene ricordato nella parrocchia di San Sebastiano in Thiene, dove è stato vicario parrocchiale per tre anni. È in programma un pomeriggio di condivisione, dalle 16, promosso dalla parrocchia e da Asa-Associazione solidarierà in azione. 

Che don Luigi è vivo lo testimonia tutto il bene raccontato da alcuni amici nella newsletter speciale del centro missionario. «Siamo partiti giovani preti trentenni per l’Ecuador – scrive don Valentino Sguotti, parroco di Villatora – Ricordo che, quando si trattò di assumere l’incarico di parroco per tutti e due, facemmo la proposta di stendere la nomina in questi termini: don Valentino parroco di Carcelèn e vicario parrocchiale di Carapungo, don Luigi parroco di Carapungo e vicario parrocchiale di Carcelèn. Il vescovo accettò e fu un segno della sintonia fraterna del nostro vivere missionario».

Chi ha collaborato con lui, a Carapungo e Luz y vida (parrocchia che ha fondato), ricorda che «ripeteva sempre che non dobbiamo rinchiuderci a vivere le nostre vite e che non possiamo pretendere di essere felici se prima non abbiamo guardato fuori di noi, cercando di aiutare chi è nel bisogno, abbandonato, malato, anziano… (Fernando e Sonia Minda con i loro tre figli).

Maurizio Fanton e Novella Sacchetto, di Thiene, ricordano che «con la stessa semplicità e immediatezza con cui aveva annunciato la partenza, nel 1990 in parrocchia a San Sebastiano, ci disse: “E perché non venite anche voi in Ecuador?”. Da lì la nostra vita cambierà (e continua a cambiare) per sempre!».
«Ringrazio il Signore – scrive don Francesco Fabris Talpo, parroco di Selvazzano Dentro – di aver trascorso i primi anni della mia missione in Ecuador assieme a don Luigi perché è stato per me un amico, un maestro e un modello di sacerdote, capace di trasmettermi entusiasmo e passione per la vita pastorale».

Numerosi sono i grazie che il direttore del centro missionario rivolge ricordando don Luigi. Primo fra tutti alla mamma Margherita e alla famiglia. E poi a «a chi l’ha conosciuto ed amato e a chi accoglierà il testimone di questo uomo semplice e determinato, generoso, innamorato di Dio e dell’uomo».

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