San Giacomo di Monselice. Lo Spirito dentro la vita

Domenica 11 marzo, a San Giacomo di Monselice, l'Ac diocesana propone una mattinata di spiritualità per adulti e famiglie.

San Giacomo di Monselice. Lo Spirito dentro la vita

Ac e spiritualità. Un binomio imprescindibile che si traduce e si vive a misura di ognuno. «Spiritualità è vita secondo lo Spirito – afferma Andrea Carraro, presidente vicariale di Monselice – vita arricchita e compresa grazie ai doni che Gesù ci ha lasciato. Ma concretamente cosa vuol dire? Significa che io vivo in un pezzo di storia e questo pezzo, fatto di relazioni, affetti, lavoro, figli, impegno sociale, ecclesiale... viene continuamente interrogato da questi doni. La sensibilità, che lo Spirito suscita, porta quindi a continuare a confrontarsi con se stessi per capire cosa suggerisce nella quotidianità. Per indirizzare la vita verso l’amore, che è centrale nell’essere cristiano».

E maturare la propria spiritualità dentro l’esperienza dell’Ac non è secondario. «L’associazione, con i suoi percorsi, obiettivi e stile, mi ha aiutato a capire che il mio vivere è vivere incarnato, che continuamente ha bisogno di essere convertito, e cioè confrontato, guardato, osservato, alla luce di ciò che suggerisce il Signore attraverso lo Spirito. Siamo storia incarnata».

L’elemento del discernimento, del leggere ciò che accade attraverso gli occhi della Parola e dello Spirito, è davvero centrale per l’Ac. «Mi piace ricordare una frase a me molto cara di Raissa Maritain: “C’è una santità commisurata per ciascuno di noi”. L’Ac è un veicolo per avvicinarsi a quella santità che il Signore ha pensato per ognuno di noi e che, per poter essere realizzata, ha bisogno di un confronto continuo con la parola del Signore, che è il nostro faro, capace di darci la speranza e la forza di rimanere dentro questa vita».

L’associazione fa fare esperienza di spiritualità laicale attraverso delle proposte specifiche. Una fra tutte, la domenica di spiritualità per adulti “Dalle tenebre alla luce, uno sguardo d’amore” che si svolge domenica 11 marzo dalle 8.45 nella parrocchia di San Giacomo a Monselice. «Ai più potrebbe sembrare una “proposta dall’aria triste” – afferma Annamaria Rubin, vicepresidente diocesana del settore adulti – una predica, e se tutto va bene si trova anche un prete capace; una litania di preghiere e l’immancabile ristoro finale tanto per dire che insieme è stato bello. In realtà è un tempo nel quale può realizzarsi (e lo tocchiamo con mano ogni volta) uno spazio libero per il Signore. È ritagliarsi, magari faticosamente, un pacchetto di ore con il desiderio di stare in pace con Lui. La difficoltà, infatti, di vivere una fede autentica richiede una novità di vita e di rapporto con il Signore».

La proposta entra nella quotidianità e chiede all’adulto di alleggerirsi raccontando di se stesso o più spesso di comunicare il proprio personale vissuto attraverso gesti simbolici, semplici, ma autentici. «Successivamente gli viene chiesto di lasciarsi abitare dalla Parola – continua Annamaria Rubin – durante un momento personale di silenzio preceduto da alcune chiavi di lettura offerte dall’assistente che permettano di capire “che cosa quella Parola dice alla nostra vita”. È bello riconoscere la grandezza di Dio e i frutti della sua presenza nella nostra storia. Questo esercizio spesso si propone in piccoli gruppi: insieme è più facile “cercare le cose di Dio”. Una volta le parole, un’altra le opere, un’altra ancora le relazioni: tutti diventano ambiti esperienziali prescelti, sui quali far luce di volta in volta, con proposte di riflessione mirate. L’Eucarestia conclude la mattinata congedando ciascuno non sicuramente più leggero, ma carico di fiducia, di speranza e capace di far pace con se stesso, riconciliato con le proprie fragilità, con la propria storia».

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