Scuola di formazione teologica. Serata di ricordi, guardando al futuro

Martedì 18 dicembre, appuntamento per festeggiare i quarant’anni dell’esperienza. Che quest’anno si è rinnovata.

Scuola di formazione teologica. Serata di ricordi, guardando al futuro

A pochi giorni dal Natale la Scuola diocesana di formazione teologica si ritrova per celebrare i suoi primi 40 anni. L’appuntamento è martedì 18 dicembre, alle 20.30, nell’aula tesi della Facoltà teologica del Triveneto.

Una serata di ricordi con uno sguardo del futuro: alla presenza del vicario per la pastorale, don Leopoldo Voltan, in rappresentanza del vescovo Claudio, i vari direttori che si sono succeduti dal 1978 a oggi ripercorreranno la loro esperienza, mentre due studenti, uno di vent’anni fa e uno di oggi, porteranno la loro testimonianza.

L’appuntamento proseguirà con la consegna dei diplomi a chi ha appena completato i tre anni del corso e la consegna dei libretti a chi invece sta iniziando ora il percorso. La serata si chiuderà con gli auguri di Natale. La celebrazione segna anche un punto di svolta e di rilancio dell’intero percorso, caratterizzato dalla novità di quest’anno: la possibilità, cioè, di iscriversi non più solo all’intero triennio con due serate ogni settimana, ma anche ai singoli corsi.

«Questa scelta si è rivelata provvidenziale – spiega il direttore della scuola, don Francesco Tondello – dallo scorso anno con due nuovi iscritti alla scuola triennale siamo passati a otto iscritti per i tre anni e oltre sessanta aderenti per uno o più singoli corsi». C’è stato anche un abbattimento dell’età media: «Pochi giovani o adulti con famiglia erano in grado di prendersi un impegno di due sere a settimana per i tre anni futuri. Oggi, invece, abbiamo direttori di cori che si iscrivono ai singoli corsi di liturgia, i catechisti per i genitori che si iscrivono ai corsi biblici. È stata una scelta adeguata al momento attuale che si è rivelata ben al di sopra delle aspettative». La scuola nacque nel 1978 su volontà del consiglio pastorale diocesano per avvicinare la teologia ai laici. E oggi? «Vogliamo rifarci a quell’intuizione, ma con i tempi, le modalità e le possibilità dei laici di oggi».

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