Sinodo dei giovani. Ultima plenaria, l'Assemblea vota il testo finale

Sabato 5 maggio, dalle 9, presso il Seminario maggiore, si svolgerà la terza e ultima sessione plenaria dell’assemblea sinodale. Dopo un impegnativo lavoro di discernimento, i 160 membri dell’assemblea si riuniranno per la votazione del testo finale.

Sinodo dei giovani. Ultima plenaria, l'Assemblea vota il testo finale

Sabato 5 maggio, dalle 9, presso il Seminario maggiore, si svolge la terza e ultima sessione plenaria dell’Assemblea sinodale, dove i 160 membri si riuniscono per la votazione del testo finale.

«Nell’incontro dello scorso 21 aprile – spiega don Paolo Zaramella, coordinatore del Sinodo – sono state raccolte circa 80 proposte di modifica alla prima bozza, elaborata dopo la sessione plenaria di marzo. Queste proposte confluiranno in una seconda bozza del testo finale che sarà discussa e votata nella mattinata di sabato 5 dall’assemblea plenaria, dopo un adeguato tempo di riflessione e di preghiera personale. Nel pomeriggio le modifiche che avranno incontrato la maggioranza dei voti verranno integrate nel versione definitiva del testo finale».

Nella veglia di Pentecoste, sabato 19 (alle 20.45 in Cattedrale), l’Assemblea sinodale presenterà al vescovo Claudio, ai giovani delle comunità e a tutta la Chiesa di Padova, il frutto del proprio lavoro e la risposta alla domanda che ha dato inizio a questo Sinodo: "Cosa secondo te vuole il Signore per la Chiesa di Padova?"

«I componenti dell’Assemblea sinodale – sottolinea don Zaramella – penso che meritino la gratitudine di tutti per l’impegno, la passione, le energie e il tempo che hanno dedicato in questi mesi al Sinodo dei giovani. Il pregio del testo finale è che non si tratta di una semplice sintesi ma è frutto di un lungo percorso di discernimento comunitario, che coniuga la fedeltà alle voci dei 5 mila giovani che hanno partecipato alla prima fase del Sinodo (i gruppi sinodali) con una fase di ascolto, preghiera, confronto personale e di gruppo per cogliere ciò a cui il Signore ci sta chiamando».

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