Una famiglia e due religiose comboniane che vivono insieme

La testimonianza di fraternità della comunità Malbes. Una famiglia e due religiose che vivono insieme al Bassanello secondo il carisma comboniano dal settembre 2015. 

Una famiglia e due religiose comboniane che vivono insieme

Che cosa significa vivere la fraternità? Le risposte possono essere molte, ma una tra le più originali viene dal Bassanello, quartiere della prima periferia di Padova dove, dal 13 settembre 2015, nella canonica di Santa Maria Assunta vive la comunità Malbes. È lì che, dopo un decennio di riflessioni e ricerche, Mario e Carla con le loro figliolette Sara e Alice hanno iniziato una nuova avventura con due religiose comboniane, suor Carmela e suor Marina. 

«Malbes è un paesetto nel Sudan – racconta Mario – Lì san Daniele Comboni aveva concretizzato il suo sogno: laici, religiosi e preti vivevano insieme del lavoro dei campi, facendo causa comune con i poveri attraverso la vita, l’accoglienza, l’apertura, la sobrietà. Nel nostro piccolo, come coppia e come famiglia nata nel Gim (il percorso Giovani in missione promosso dai Comboniani di Padova), abbiamo provato a lungo a realizzare questo sogno di san Daniele. Ma non ci bastava, il sogno è andato oltre».

A mano a mano che il tempo passava, il carisma comboniano si radicava nella vita di Mario e Carla e cresceva il desiderio di una fraternità in espansione con altri laici e religiosi. «La vita in comunità con i religiosi prevede che nessuno si annulli per vivere insieme – aggiunge Mario – Ognuno ha mantenuto le proprie inclinazioni e caratteristiche. E poi nessuno primeggia sull’altro, tutti ci aiutiamo vicendevolmente, nell’ottica dello stesso Comboni. Ci sentiamo al posto giusto, sentiamo che la nostra esperienza è voluta da Qualcuno più in alto».

«Il nocciolo del cammino – spiega Carla – è nella preghiera che condividiamo alle 6.45 di ogni mattino. Il mio lavoro di medico si giova molto delle relazioni positive che la comunità ha generato in questi anni. Il nostro sogno è essere testimonianza di quel “li riconoscerete da come si amano”».

Suor Marina racconta che da cinque mesi la comunità ha accolto una famiglia congolese: una mamma che non aveva dove andare dopo la nascita del terzo figlio. «Questi bambini sono nel nostro cuore – sottolinea – È bello non separare le esigenze di nessuno, vedere i piccoli crescere con Sara e Alice». La profezia della comunità Malbes, la spiega suor Carmela: «Perché laici e religiosi insieme? Perché il Vangelo è per tutti. Non ci sono vocazioni di serie A e B. È ora che i laici prendano il proprio posto nella Chiesa».

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