Anche Cia Padova alla conferenza economica nazionale di fine marzo

L’agricoltura deve tornare ad essere al centro dell’economia italiana ed europea e, perché ciò accada, serve un impegno condiviso da parte del mondo politico e delle associazioni di categoria.
La Conferenza Economica della Cia – Agricoltori Italiani, in programma a Bologna per le ultime giornate di marzo, costituisce un momento importantissimo in cui mettere a fuoco i punti fondamentali dell’agenda politica della Confederazione.

Anche Cia Padova alla conferenza economica nazionale di fine marzo

Favorire l’aggregazione delle aziende agricole per costituire un fronte comune nell’ottica della competizione internazionale; promuovere la multifunzionalità in agricoltura come volano di sviluppo anche per gli altri settori dell’economia locale, in particolare il turismo e per accorciare la filiera; stabilire un rapporto costruttivo con i distributori, per riconoscere un giusto prezzo dei prodotti agli agricoltori e aumentarne la redditività e sancire il ruolo primario degli agricoltori nella tutela del paesaggio e del territorio.

Sono questi gli obiettivi che la Confederazione ha individuato per il prossimo futuro e l'intenzione è quella di confrontarsi con gli esperti del comparto, e con chi partecipa alla tre-giorni, per condividere le linee politiche ed individuarne possibili altre.
Si parte da uno sguardo d’insieme sulla realtà dell’UE che, a 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, sta attraversando una delle fasi più difficili e controverse della sua storia. I valori dell’agenda politica della CIA rientrano in pieno in questo complesso contesto: impresa, mercato e territorio sono i pilastri su cui progettare la visione dell’agricoltura futura.

In particolare, la scarsa concentrazione dell’offerta e la disarticolazione dei rapporti lungo la filiera, rappresentano importanti elementi di debolezza del sistema agroalimentare Made in Italy. “Il divario di prezzi dei prodotti dal campo alla tavola e la scarsa organizzazione delle relazioni tra le fasi a monte e a valle della catena del valore, non sono più sostenibili – commenta il Presidente di CIA Padova, Roberto Betto.

"Da qui l’idea della Confederazione di mettere in atto politiche per, da un lato, ridurre le distanze tra gli attori con l’agricoltura più centrale e, dall’altro, preveda nuovi orizzonti e favorisca la nascita di nuove relazioni e forme di dialogo con le rappresentanze d’impresa. L’agricoltura si deve confrontare con l’artigianato, l’industria, il commercio e, in ultima, i consumatori. La presenza di un’agricoltura produttiva forte rappresenta un fattore necessario per lo sviluppo delle aree interne, di quelle rurali e di quelle montane, precondizione essenziale per la crescita dell’intero Paese. L’agricoltura moderna, soprattutto in queste aree, non deve essere vista solo come produttrice di beni alimentari di qualità, ma come sistema di imprese multifunzionali, in grado di fornire servizi ecosistemici ed ambientali: manutenzione del territorio, tutela della biodiversità e del paesaggio, con importanti ricadute sulla coesione sociale, l’occupazione e lo sviluppo turistico” .

La CIA di Padova è presente alla conferenza di Bologna, con una delegazione numerosa di funzionari per un confronto con i vertici nazionali della Confederazione con l’obiettivo di individuare linee politiche da concretizzare sul territorio padovano.

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