Boom di oggetti di “seconda mano"

Il quarto rapporto nazionale sul riutilizzo mette in evidenza l’evoluzione degli stili di vita, e dei consumi, legati all’acquisto di beni usati. Si stima che, nell’anno appena trascorso, il 48 per cento degli italiani vi ha fatto ricorso, e il 41 per cento dichiara di voler incrementare i suoi acquisti in questo settore.

 Boom di oggetti di “seconda mano"

Il mercato dell’usato è in crescita, con benefici economici e ambientali. In particolare, ogni negozio conto terzi evita ogni anno l’emissione di 475 tonnellate di anidride carbonica. Dall’indagine emerge un fattore interessante: nell’attenzione ad acquistare capi e oggetti usati la crisi conta, ma non è determinante. Si tratta infatti di un’evoluzione degli stili di consumo, indipendente dalla congiuntura economica caratterizzata da una riduzione del potere d’acquisto delle famiglie. La tendenza al ricorso dell’usato è destinata ad affermarsi e a crescere anche quando ci sarà una ripresa economica.
Anche nel nostro territorio sono molte le botteghe dell'usato, tra queste quelle gestite da Angoli di mondo e Mani tese o il mercatino della Caritas a Limena. In forte crescita anche le attività che prevedono la vendita conto-terzi, come Vintage junior a Monselice. Una bottega che permette a mamme e papà di portare ciò che non è più idoneo alle esigenze del proprio figlio, offrendo la possibilità ad altre famiglie di poterne entrare in possesso, ammortizzando in tal modo i costi notevoli che la famiglia stessa dovrebbe sostenere se dovesse ricorrere al nuovo.

L'esperienza di Angoli di Mondo
La filosofia del riciclo e quindi del non spreco delle risorse è alla base di tutto il  ciclo lavorativo delle botteghe di Angoli di mondo, fin dal 1985. A partire dagli sgomberi per arrivare al recupero del materiale donato, attraverso la rivalorizzazione e il riuso nei mercati dell’usato e il riciclo il più possibile accurato, spesso al limite della sostenibilità economica, per tutto quanto non più riutilizzabile.
«L’attività di selezione e vendita dell’usato – spiega Giuseppe Martinello, coordinatore generale di Angoli di mondo – oltre a essere fonte di sostentamento economico per l’organizzazione, ha anche una forte valenza culturale e sociale. Come tutte le nostre attività, anche il recupero dell’usato mostra che c’è la possibilità di dar vita a un’economia alternativa, non basata su spietate logiche di profitto, bensì incentrata sul rispetto dell’ambiente, della persona, delle relazioni sociali e umane: in altre parole, un’economia a misura d’uomo».
Nel mercatino di Noventa Padovana (in via Martiri della libertà, aperto il martedì, giovedì e sabato dalle 15.30 alle 19, il sabato anche dalle 9 alle 12.30, il mercoledì dalle 21 alle 23), e nelle botteghe dell’Arcella (in via Jacopo da Montagnana, aperta il lunedì dalle 15.30 alle 19.30, e dal martedì al sabato dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30) e di Madonna Pellegrina (in via Barroccio dal Borgo, aperta dal martedì al sabato dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30), è possibile acquistare mobili, elettrodomestici, oggettistica, libri e abbigliamento. Chi se ne intende, soprattutto di oggetti d’antiquariato, fa buoni affari.
«Nelle nostre botteghe – prosegue Martinello – entrano molti stranieri in cerca di capi a prezzi contenuti, ma anche moltissimi italiani e di tutte le età. In particolare, i nostri clienti sono sia coloro che hanno maturato una certa sensibilità per la filosofia del riciclo e quindi del non spreco delle risorse, sia chi cerca pezzi unici da rivendere nei mercatini o nei negozi specializzati».
Negli anni però è cambiata la sensibilità di chi dona, soprattutto di chi chiede l’aiuto ad Angoli di mondo per uno sgombero. In particolare è maturata l’attenzione verso gli oggetti antichi, che hanno un particolare valore storico o lo possono acquisire nel tempo. «Le persone – sottolinea il coordinatore generale di Angoli di mondo – oggi prestano più attenzione nello disfarsi delle cose, preferiscono tenersi la mobilia antica o d’epoca e gli oggetti particolari di cui una volta si disfavano più facilmente. Fino a vent’anni fa era più facile vendere oggetti di valore».
Ma come avviene uno sgombero? «Se il materiale da sgomberare è molto – spiega Martinello – solitamente passiamo a fare un sopralluogo per valutare il lavoro da compiere. Facciamo molti ritiri gratuitamente, ma a seconda delle condizioni del materiale che ritiriamo e della quantità di lavoro da fare, possiamo chiedere un piccolo contributo».
Grazie agli oggetti di recupero (dalle sedie ai tavoli a molto altro) è stato possibile arredare anche il nuovo ristorante pizzeria equobar Daltrocanto, inaugurato pochi mesi fa in via Bartolomeo Cristofari. «Anche il nostro punto di ristorazione – conclude Martinello – sottolinea e rispecchia così lo spirito della cooperativa, volta al buon uso delle risorse».

Il servizio completo sull'edizione in edicola e in parrocchia da sabato 18 gennaio o, per gli abbonati, nel numero già disponibile on-line

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