L'occupazione cala anche nelle cooperative

L’indagine congiunturale di Agci, Confcooperative e Legacoop. Solo il 10 per cento delle imprese prevede incrementi, ma per il 20 ci sarà una diminuzione. Una su sei si è vista rifiutare il mutuo nel 2013. Ma non si spegne la vitalità: una cooperativa su quattro programma più investimenti. 

L'occupazione cala anche nelle cooperative

La crisi pesa anche sulla cooperazione e, per la prima volta dopo 6 anni, riduce l'occupazione nel settore: è quanto emerge dalla prima indagine congiunturale sugli ultimi quattro mesi del 2013 e le previsioni per il primo quadrimestre del 2014, realizzata dall’ufficio studi Agci (associazione generale Cooperative italiane), insieme all’area studi Confcooperative e al centro studi Legacoop.
Lo studio ha per oggetto un campione di cooperative rappresentativo delle 43 mila aderenti all’Alleanza delle Cooperative Italiane, che danno lavoro a un milione e 200 mila persone sviluppando un fatturato di 140 miliardi, pari all’8 per cento del Pil italiano.
In sintesi, se da un lato si conferma la vitalità del settore, con un’impresa su sei che prevede di espandere la propria attività durante l’ano e una su quattro che aumenterà gli investimenti, dall’altro ritardi nei pagamenti e le difficoltà con il credito produrranno per la prima volta una flessione dei posti di lavoro, che avevano continuato a cresce anche durante i sei anni di crisi. 

Occupazione. Gli effetti di 6 anni di crisi iniziano infatti a farsi sentire soprattutto in termini occupazionali: nell’ultimo quadrimestre 2013, il 19,5 per cento delle cooperative prevedeva tagli e solo il 15 aumenti. Una forbice che si allarga ancora nelle previsioni per il primo quadrimestre 2014, con i tagli confermati dal 20 per cento delle cooperative. Per la prima volta da dieci anni l’occupazione conoscerà dunque una flessione anche in ambito cooperativo. 

Accesso al credito. Nell’ultimo quadrimestre 2013, tra le cooperative che hanno richiesto un prestito il 17,1 per cento (quasi una su sei) non l’ha ottenuto, il 14,1 ha ricevuto meno di quanto necessario, il 15,4 ha ricevuto richieste di rientro, mentre il 31 per cento ha segnalato un rialzo dello spread.
Grave anche il ritardo dei pagamenti: se i tempi sono infatti migliorati per l’11,4 per cento delle imprese, ben il 27,1 di queste denuncia un ulteriore peggioramento, nonostante gli interventi del governo per sbloccare i crediti verso la pubbliche amministrazioni. Di fatto, solo un terzo delle cooperative giudica buona la liquidità disponibile. Di qui, il pessimismo diffuso: poco più dell’8 per cento delle cooperative si dicono fiduciose sui destini dell’economia italiana, mentre oltre il 34 per cento teme un ulteriore avvitamento. Crescono, infine, le cooperative che lamentano i danni ricevuti da dumping e concorrenza sleale.

Andamento della domanda. Anche rispetto alla domanda, il giudizio delle cooperative sull’ultimo quadrimestre 2013 è in gran parte (57,8 per cento) negativo. Più positive le previsioni per il prossimo anno, a cui guardano con fiducia oltre 15 cooperative su 100. «Questa leggera schiarita però – precisano i ricercatori - non si riverbera sul fatturato, che in questo quadrimestre diminuirà per una cooperativa su quattro mentre migliorerà solo per una su cinque».

Gli aspetti positivi. Nonostante le criticità, però, la cooperazione non perde le speranze: «Il numero di grandi cooperative che registra un aumento di fatturato – riferiscono gli autori dell’indagine - è più rilevante di quelle che ne denunciano una diminuzione; il contrario di quanto si verifica per le piccole e medie imprese. Combinando le due opposte dinamiche, si può concludere che il fatturato complessivo è rimasto stabile o è leggermente aumentato rispetto al 2012».
È diffuso quindi un generale ottimismo, che conserva una caratteristica vitalità del settore: «il 23,4 per cento delle imprese programma, infatti, di aumentare durante i primi mesi di quest’anno gli investimenti; il 16,9 prevede un’espansione della cooperativa, il 17,9 sta mettendo in cantiere accordi, integrazioni e fusioni per sviluppare migliori sinergie».

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Parole chiave: Cooperazione (39), Confcooperative (10), occupazione (18), lavoro (188), crisi (96)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)