Reddito di inclusione, riparte da Napolitano l'impegno delle associazioni

Il network di venti associazioni "soddisfatto" dopo l'incontro con il capo dello Stato a cui hanno presentato la nuova versione del Reis, il reddito di inclusione sociale. Bottalico (Acli): «L’investimento sulla povertà assoluta deve essere tutto nuovo e con strumenti adeguati».

Reddito di inclusione, riparte da Napolitano l'impegno delle associazioni

Lotta alla povertà assoluta: il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, offre una chiara “sponda” alle proposte dell’associazionismo riunito nell’Alleanza contro la povertà, che ha incontrato il capo dello stato al Quirinale per presentare la versione riveduta e corretta del Reis, il reddito di inclusione sociale.

La proposta è stata lanciata lo scorso anno da un cartello di venti associazioni che ad oggi riunisce diversi attori quali Acli, Action Aid, Anci, Azione cattolica italiana, Caritas italiana, Cgil-Cisl-Uil, Cnca, Comunità di S. Egidio, Confcooperative, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Fio-Psd, Fondazione banco alimentare, Forum nazionale del Terzo settore, Legautonomie, Save the Children, Jesuit Social Network e altri ancora per studiare una strada percorribile per combattere la povertà estrema in Italia.
L’incontro al Quirinale, spiegano i responsabili del progetto, è il primo passo verso un appuntamento più ampio previsto per la fine di luglio per poter lanciare la sfida al governo e alle forze politiche. «Napolitano ha accolto il nostro proposito di rilanciare l’Alleanza contro la povertà e ci ha spronato ad andare avanti con questo lavoro – ha affermato Gianni Bottalico, presidente delle Acli – Ha accolto molto positivamente questa nostra sensibilità a costruire un percorso di responsabilità rispetto al paese e si è reso disponibile a sensibilizzare le istituzioni perché il tema venga preso in considerazione e inserito nell’agenda politica in maniera forte».
La proposta pone le basi nel progetto originario, presentato all’allora ministro al welfare, Enrico Giovannini. «In gran parte, l’impianto della proposta è ancora quello originario – ha spiegato Bottalico – Abbiamo fatto degli approfondimenti importanti, anche alla luce delle iniziative che il governo sta attuando. Il Reis non va a sostituire le iniziative messe già in campo dal governo per sostenere chi è in difficoltà, ma riteniamo che l’investimento sulla povertà assoluta debba essere tutto nuovo e con strumenti adeguati».
Per Francesco Marsico, capo area nazionale di Caritas italiana e fra gli ideatori del Reis, oltre al plauso del presidente per l’iniziativa, è stato «l’approccio concreto al tema della povertà assoluta» ad interessare maggiormente Napolitano: «Ha chiesto se la proposta era già stata presentata al governo – ha raccontato Marsico – ma alla risposta che era stato il primo destinatario, il presidente ha suggerito parlarne col ministro competente e che, nei limiti del suo mandato, avrebbe fatto da sponda a questa proposta».

Manca una risposta dal governo. Ad oggi, infatti, secondo Marsico non ci sono state chiare prese di posizione da parte del governo sul tema della povertà assoluta. «Il ministro Poletti, pur avendo riconfermato le strategie delle sperimentazioni non ha mai confermato in maniera chiara quel tipo di linea seguita dal suo precedente – ha aggiunto – e non ha mai assunto come proprio quel disegno che invece Giovannini e Guerra avevano non soltanto concepito, ma anche cercato di portare avanti. Prima o poi questo tema andrà affrontato. Speriamo presto sia possibile un momento di confronto col governo e col ministro Poletti su quella che sarà la sua strategia nei prossimi mesi».

La richiesta di una strategia coordinata. Della necessità di una «strategia nazionale che trovi concordi le istituzioni, le parti sociali e gli altri attori impegnati sul campo», ha parlato il segretario confederale della Cisl, Pietro Cerrito, che in una nota ha apprezzato la «sensibilità manifestata da Napolitano e la sua disponibilità a sollecitare un impegno più attento del governo, a partire dal ministro del lavoro e delle politiche sociali. La povertà delle famiglie è un tema di scottante attualità sociale. La sua espansione, in particolare nell’ultimo biennio, ha assunto livelli preoccupanti, che impediscono ormai a molte famiglie di vivere dignitosamente e che acuisce una intollerabile diseguaglianza sociale. In questo modo si mina la stessa ripresa economica del paese».

Preoccupa, però, il tema delle risorse. «L’Italia è uno dei paesi europei che dedica meno risorse specifiche alla lotta alla povertà – ha aggiunto Cerrito – pertanto è necessario introdurre quanto prima una misura organica ed universale che associ sostegno al reddito ed inclusione socio lavorativa mirata alle famiglie in condizioni economiche più disagiate. Le risorse per finanziare un Piano nazionale di questa natura non debbono essere recuperate riducendo la spesa sociale rivolta ad altre categorie disagiate, bensì ricercandole laddove ricchezza e patrimoni sono  maggiormente concentrati»·

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)