Tiziano Treu apre l'anno dell'Ucid di Padova

Riparte l'anno sociale dell'Ucid di Padova che approfondirà il tema della Settimana sociale dei cattolici italiani, in programma a Cagliari dal 26 al 29 ottobre: "Il lavoro che vogliamo, libero, creativo, partecipativo e solidale". Primo ospite al convegno di apertura di sabato 4 novembre all'Antonianum è Tiziano Treu, che la Difesa ha intervistato in anteprima.

Tiziano Treu apre l'anno dell'Ucid di Padova

Il mondo del lavoro sta cambiando a ritmi impensabili fino a un paio di decenni fa e la rivoluzione dell’industria 4.0 – ovvero l’introduzione spinta delle nuove tecnologie in tutti i passaggi produttivi – sta imprimendo un’ulteriore significativa accelerazione alle profonde trasformazioni già in atto. Come incidono questi mutamenti nella qualità delle relazioni nei luoghi di lavoro, ma anche nel riconoscimento dei diritti dei lavoratori? Quali scenari per l’occupazione? Queste alcune delle domande che la Settimana sociale dei cattolici italiani, in programma a Cagliari dal 26 al 29 ottobre, riporta al centro.

Il tema affrontato “Il lavoro che vogliamo, libero, creativo, partecipativo e solidale,” è anche il tema del convegno che apre l’anno sociale di Ucid Padova – Unione cristiana imprenditori dirigenti, in programma sabato 4 novembre nell’auditorium del centro Antonianum in Prato della Valle, 56, a partire dalle ore 9.30. Ai saluti di Flavio Zelco, presidente di Ucid Padova, seguiranno gli interventi di don Marco Cagol, consulente ecclesiastico Ucid Padova, di Tiziano Treu, professore emerito di diritto del lavoro all’università Cattolica di Milano e di Paolo Gubitta, docente di organizzazione aziendale all’università di Padova.

Treu, che oltre ad aver ricoperto il ruolo di ministro ha alle spalle una lunga esperienza come giuslavorista, sarà chiamato a proporre la sua visione sugli scenari futuri che attendono il mondo del lavoro, avverte: «Di fronte alle rapidissime trasformazioni che stiamo vivendo non ci sono soluzioni pronte o risposte già definite. Stiamo attraversando un momento di grande incertezza, l’impresa di domani sarà sicuramente molto diversa dall’impresa post-fordista, ma non sappiamo ancora come sarà».

Secondo Treu di fronte a questo scenario «non ci si deve affidare solo alla tecnica, ma è necessario rispondere ai cambiamenti in atto attraverso due leve fondamentali: la formazione e la partecipazione. Proprio per la velocità dei mutamenti in cui siamo immersi ogni imprenditore e ogni lavoratore non può prescindere dalla formazione. Ancor più della formazione tecnica, oggi è necessaria una formazione che prepari le persone a pensare con la propria testa, ad avere gli strumenti per affrontare i cambiamenti: oggi sono così veloci che i corsi specialistici servono a poco e rischiano di rivelarsi inutili dopo pochi mesi se poi non si è in grado di “leggere” la realtà che cambia. Ecco perché anche le aziende high tech oggi ricercano sempre più persone con competenze “sociali” e relazionali, prima ancora che con competenze specialistiche…».

La seconda leva su cui agire secondo Treu è quella della partecipazione, che chiede un forte investimento: «Se un’impresa introduce una nuova tecnologia con l’intento di aumentare la produttività, ma lo fa senza coinvolgere i lavoratori in un passaggio destinato a cambiare radicalmente il modo di lavorare, quella che viene presentata come un’innovazione rischia di avere un effetto boomerang. Oggi la figura dell’operaio in catena di montaggio, chiamato a eseguire una mansione standardizzata, non esiste più: l’impresa 4.0 chiede una forte flessibilità a tutti i livelli, ecco perché se non c’è condivisione e coinvolgimento si rischia di non ottenere risultati».

IL PROGRAMMA 2017-2018

Il percorso annuale dell’Ucid continua venerdì 24 novembre alla fondazione Oic di via Toblino in zona Mandria con una cena dedicata alla raccolta fondi per il progetto "Diga emergenza Zimbabwe", domenica 10 dicembre a partire dalle ore 9 con un incontro congiunto con il Meic guidato da don Marco Cagol e dedicato al tema della settimana sociale, quindi venerdì 15 dicembre con l’incontro in preparazione del Natale guidato dal vescovo Claudio, in curia vescovile alle 21.

Il 19 gennaio nel centro Antonianum a partire dalle 21 si parlerà di lavoro e libertà della persona con Daniela Bottega, consulente nel campo delle risorse umane.

«Il lavoro - spiega Flavio Zelco, presidente Ucid Padova, nel presentare il tema dell’anno – non tocca solo il tema della dignità dell’individuo, ma investe anche altri aspetti come la dimensione della relazione e dalla socialità. Daniela Bottega ci aiuterà a ragionare su come i diversi modelli incidono sulla dimensione della persona e in ultima analisi sula libertà del lavoro».

Il tema del lavoro “tocca poi da vicino anche quello della salvaguardia del creato”: il 9 febbraio alle 21 nel centro Oic di via Nazareth l’incontro con Valentina De Marchi, ricercatrice del dipartimento di scienze economiche dell’università di Padova, metterà al centro il tema dell’economia come sistema economico pensato per rigenerarsi e promuovere una concezione diversa della produzione dei beni e servizi. Il 2 marzo alle 21 al centro Antonianum ad Alberto De Toni, rettore dell’università di Udine, verrà affidato il tema del lavoro partecipativo. «Insieme a De Toni – aggiunge Zelco – ci chiederemo se i tradizionali modelli di gestione incentivano la partecipazione e l’espressione dell’intelligenza distribuita che è presente in ogni organizzazione».

Il 23 marzo alle 21 è in programma sempre al centro Antonianum l’incontro in preparazione alla pasqua con don Cagol, il tema del lavoro solidale sarà sviscerato nell’appuntamento del 27 aprile dedicato al volontariato d’impresa con l’esperienza di banco BPM: «L’impresa – aggiunge ancora il presidente Ucid – è prima di tutto una comunità di uomini, e come tale non può dimenticare che una dimensione fondamentale del vivere è l’esperienza del dono». Il percorso annuale si chiuderà con il convegno in programma il 26 maggio.

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