Il forum di etica civile da Mattarella: a servizio di un progetto condiviso per la società italiana

Una tappasolenne verso il 2° Forum di etica civile dell’1 e 2 aprile a Milano; una sorta di imprimatur al lavoro sin qui svolto dai promotori; un invito a proseguire il percorso intrapreso sia sul piano della ricerca sia su quello del dialogo e del coinvolgimento di un numero ancor maggiore di espressioni della società civile: così potrei riassumere la lunga udienza che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso ai rappresentanti delle realtà promotrici dell’evento.

Il forum di etica civile da Mattarella: a servizio di un progetto condiviso per la società italiana

Ma sarebbe poco perché, in verità, salire al Quirinale e trovarsi a dialogare faccia a faccia con il presidente nel suo studio privato è soprattutto un’esperienza di cittadinanza piena, al di là di ogni forma di protocollo o di sterile ufficialità.
Emozionati e anche un po’ preoccupati, non sapendo quanto fosse il tempo a nostra disposizione, abbiamo cercato di presentare al presidente il lavoro che in questi anni abbiamo compiuto per approfondire i contenuti portanti dell’etica civile nel tentativo di ritrovare le buone ragioni per “vivere assieme”, in un tempo in cui sembrano prevalere elementi di lacerazione e contrapposizione.

Pur consapevoli del momento difficile che stiamo attraversando nel nostro paese, in Europa e nel mondo intero, dove tanti muri si stanno alzando e i ponti sembrano sempre più minati, noi crediamo esista ancora spazio anche per una proposta positiva, capace di collegare tanti soggetti che continuano tenacemente a credere nei valori della centralità della persona, del bene comune, della solidarietà e della sussidiarietà, a servizio dell’uomo; quei valori che brillano come perle preziose nel testo della nostra carta costituzionale di cui il capo dello stato è il supremo garante.

È per questo che la fondazione Lanza ha condiviso l’intuizione iniziale con altri importanti soggetti del mondo della cultura e della società civile con i quali stiamo tentando di costruire la proposta di una rinnovata etica civile, articolata attorno alla figura stessa della civitas, la città, intesa sia come realtà concreta dalla forte dimensione comunitaria locale, sia nella sua valenza simbolica, evocativa di una positiva convivenza anche su scale più ampie.
A guidarci, la concezione di polis consegnataci dalla cultura classica e umanistica, con l’affermazione del primato della pluralità organizzata fondata sul logos e non sulla forza, in vista di un bene comune che, nelle democrazie mature, dovrebbe estrinsecarsi nel riconoscimento della piena dignità di ogni persona, nella giustizia e nell’eguaglianza; e parimenti la tradizione cristiana che, dagli albori sino al concilio Vaticano II, ha sempre voluto che il credente collabori attivamente con tutti gli uomini di buona volontà per la costruzione di uno spazio civile dove ogni uomo possa trovare casa.

E così, dopo la rilettura delle linee portanti del progetto, dei passi compiuti verso il 2° Forum con gli incontri di Padova, Palermo, Firenze e Bari e la presentazione del programma dell’1-2 aprile, ci siamo messi in ascolto dei consigli e delle osservazioni del presidente Mattarella.
Dalle sue parole e dal dialogo che ne è seguito, sono emersi la gratitudine per l’impegno comune nel dare sostanza a un percorso ambizioso che può rappresentare un’attività preziosa di orientamento per il paese; l’invito a coltivare sguardo positivo verso la realtà, molto migliore di come viene dipinta; lo sprone a coinvolgere sempre più soggetti, a far circolare idee e valori positivi, guardando in particolare ai giovani ai quali vanno rivolte proposte alte, esperienze belle, facendo loro percepire il gusto per l’impegno e le ragioni della speranza contro un pessimismo dilagante, senza trascurare i mutamenti in atto e valorizzando l’apertura al globale come rafforzamento del senso di comunità.

Quasi tre quarti d’ora molto intensi... e così non ci è rimasto che confermare il nostro umile desiderio di continuare a servire le ragioni dell’unità, della giustizia, della pace, dei diritti e dei doveri che fondano la nostra cittadinanza, cercando “utopia”, intesa quale “luogo del bene”, dove possa realizzarsi quel “nuovo umanesimo dell’incontro” più volte richiamato da papa Francesco.
Una nota di patavinitas: quando al termine ho consegnato al presidente alcune pubblicazioni della fondazione dedicate al tema dell’etica civile e la silloge delle proposte di fede e cultura del vescovo Franceschi, il presidente mi ha particolarmente ringraziato esprimendo un commosso ricordo per “don Filippo” e un particolare affetto per il Cuamm.

don Lorenzo Celi
presidente fondazione Lanza

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